Non è solo Armani a pensare che la moda debba rallentare e ripensare i propri business model. Dopo la lettera aperta di Re Giorgio agli americani, in cui auspicava che questa crisi si trasformasse in un'opportunità per riflettere, «riportare valore al nostro lavoro» e far «percepire l'importanza e il valore veri al pubblico finale», altri illustri colleghi tra cui Donatella Versace, Elisabetta Franchi, Marco Baldassarri di Eleventy e Rick Owens si sono dichiarati d'accordo con questa linea d'azione e il dibattito sta prendendo corpo.
Oggi è un altro storico brand italiano come Malo a dire la sua, in linea con chi pensa che la velocità – una peculiarità produttiva e distributiva introdotta dal fast fashion – non possa più essere il parametro vincente in tempi di post Coronavirus: «È arrivato il momento di riflettere e rallentare – dicono i vertici -. Dobbiamo avere la capacità di cogliere gli insegnamenti positivi di questa nuova situazione mondiale».
Un nuovo modus operandi che da sempre fa da leitmotiv al marchio fiorentino di cashmere, rilevato nel 2018 da Walter Maiocchi (presidente) e dai soci Luigino Belloni (sales manager) e Bastian Mario Stangoni (responsabile produzione): «Da tempo lavoriamo sulla creazione di proposte timeless, che vanno oltre le mode e le stagionalità – dice Maiocchi (nella foto) -. Il brand ha avuto sempre come prerogativa controcorrente quella di produrre solo due collezioni l'anno, realizzando capi con il dovuto tempo, attenzione e ricerca».
In questa direzione va anche il progetto lanciato qualche mese fa, "Malo Forever" il servizio di rigenerazione dei capi di Malo: «La sostenibilità – osserva il presidente - passa anche dalla manutenzione di un capo, per dargli nuova vita e farlo durare nel tempo, perché talvolta diventa un patrimonio importante dei nostri affetti».
A sostenere questa filosofia è anche lo storytelling: «Per la collezione primavera-etate 2020, in questo momento in cui dobbiamo stare a casa – racconta l'imprenditore - è stata messa a punto una strategia digital ad hoc, un vero e proprio racconto, un viaggio virtuale a chilometro zero che parla dei luoghi d'ispirazione della collezione, alla scoperta delle più belle mete italiane. Da Firenze a Venezia, da Portofino a Roma».
«Si parla di un turismo di prossimità quello che ci attende nei prossimi mesi – continua -. Abbiamo la fortuna di vivere in uno dei paesi più belli e ricchi di storia al mondo e attraverso i nostri capi estivi vogliamo accompagnare il nostro pubblico alla scoperta di queste bellezze. Il maglione in cashmere-seta, gli abiti in lino diventano il mezzo per vivere le mete che vorremmo visitare appena ci sarà la possibilità di farlo».
Maiocchi assicura che il traffico sui social è in netto aumento, così come quello sul sito con l'e-boutique, dove Malo ha iniziato anche a invogliare il pubblico all'acquisto con sconti esclusivi, anche con particolare attenzione alla situazione attuale.
Un'accelerazione sul digital che però vuole andare pari passo con il fisico, non appena verranno allentate le restrizioni anti pandemia: «Importanti per noi – conclude - saranno le nuove aperture che ci siamo prefissati per la fine di questo anno, perché lo shopping online deve essere supportato dalla possibilità di toccare con mano la qualità dei nostri capi e di entrare nel mondo sensoriale di Malo».