Dopo Moët et Chandon e Sephora

Louis Vuitton: dipendenti in sciopero, non accadeva da cinque anni

«Métier formidable, salaire misérable»: questo è lo slogan (letteralmente "mestiere formidabile, stipendio miserabile") apparso ieri su striscioni e cartelli impugnati dai dipendenti in sciopero in cinque dei 18 stabilimenti del marchio Louis Vuitton

 

Un evento quasi unico per il brand del lusso francese, che da oltre cinque anni non era alle prese con questioni sindacali. Ma giovedì 10 febbraio centinaia di lavoratori delle fabbriche di Asnières (Hauts-de-Seine), Saint-Donat (Drôme), Sarras (Ardèche ), Condé (Indre) e Issoudun (Indre) hanno deciso di incrociare le braccia.

 

I dipendenti chiedono salari migliori e protestano contro una riorganizzazione dell'orario di lavoro voluta dal management della maison in capo a Lvmh e a Bernard Arnault, che secondo i sindacati prevede un'annualizzazione dell'orario di lavoro, con conseguenti limiti al ricorso allo straordinario settimanale, in periodi dell'anno in cui si concentrano i picchi di produzione, e alla scelta del periodo di ferie.

 

Alla base delle rivendicazioni dei lavoratori ci sono anche le retribuzioni: un dipendente Vuitton con quindici anni di anzianità ha una paga oraria di 14 euro.

 

Louis Vuitton ha dichiarato a Le Monde di aver proposto un aumento medio di 150 euro al mese, accompagnato da una riduzione dell'orario di lavoro da 35 a 33 ore settimanali. Inoltre si è detto interessato a milgiorare l'equilibrio lavoro-tempo libero dei suoi dipendenti.

 

Dal lato della CGT, il sindacato francese, arriva la richiesta di una rivalutazione di 350 euro al mese, oltre a un aumento di alcuni bonus.

 

Uno sforzo che secondo i lavoratori è alla portata della maison, che ha appena annunciato di voler organizzare per il 12 maggio in California la prossima sfilata cruise. Il gruppo Lvmh, di cui Vuitton è il marchio leader, ha visto le sue vendite aumentare del 44% nel 2021 e il suo profitto balzare del 156% a 12 miliardi di euro.

Sebbene questo sia il primo sciopero in cinque anni per Vuitton, da alcuni mesi il malcontento è cresciuto all'interno del gruppo Lvmh. Lo scorso settembre sono stati i dipendenti dello champagne Moët et Chandon a scioperare, per chiedere alla proprietà il pagamento del "bonus Macron", seguiti poche settimane dopo dai colleghi dell'insegna dei cosmetici Sephora.

Il polo numero 1 al mondo del settore lusso, che nel 2021 è diventato l'azienda che capitalizza di più in Europa (359 miliardi di euro al 10 febbraio), sta assumendo massicciamente nelle sue fabbriche in Francia per soddisfare l'export. Nel 2022 il gruppo ha in programma di assumere 16.700 persone in patria dopo averne assunte 9.500 dell'anno scorso.

 

an.bi.
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