Dopo quattro mesi di trattative, il Tribunale commerciale di Parigi ha deciso di mettere in liquidazione la maison Sonia Rykiel.
Tre mesi fa il marchio nell’orbita del gruppo First Heritage Brands, che fa capo a Victor e William Fung di Li&Fung, aveva chiesto l'amministrazione controllata, in attesa dell'arrivo di un offerente, dopo diversi tentativi di ristrutturazione del business e vari cicli di licenziamenti.
Il termine per la presentazione di un’offerta era stato inizialmente fissato per il 31 maggio ma, a causa della mancanza di proposte soddisfacenti, la data aveva subito diversi slittamenti, fino al 18 luglio.
Nel corso dei mesi si sono fatti avanti diversi pretendenti, interessati a comprare la storica griffe: il precedente ceo di Balmain, Emmanuel Diemoz, una famiglia di Parigi che opera nel settore del real estate e un investitore cinese.
Secondo rumor di stampa solo un’offerta d’acquisto sarebbe però stata vagliata dal Tribunale parigino: quella presentata dagli imprenditori immobiliari Nicole Lévy e Julien Sedbon, che prevedeva il mantenimento di 39 dei 133 dipendenti e il rilancio del marchio sull’online. Un dossier che però non ha fornito sufficienti garanzie secondo gli ammnistratori giudiziari.
La maison Sonia Rykiel, basata dal 1968 a Saint-Germain-des-Prés, era stata parzialmente ceduta nel 2012 a First Heritage Brands (a capo anche di Robert Clergerie e Delvaux), che era diventato azionista al 100% nel 2016, anno della scomparsa della fondatrice.
Nel 2018 il brand ha registrato un fatturato di 35 milioni di euro e perdite nette per 30 milioni di euro. Nel marzo scorso si è rotto anche il sodalizio con la direttrice creativa Julie de Libran.