Levi’s in forte recupero dopo l’annus horribilis della pandemia. Nel secondo trimestre dell’esercizio fiscale, conclusosi il 30 maggio, l’azienda ha registrato un utile netto di 65 milioni di dollari, in deciso miglioramento rispetto alla perdita di 364 milioni di un anno prima, quando lo tsunami del Covid aveva portato alla chiusura dei negozi.
L’utile per azione è arrivato a 23 centesimi, battendo nettamente i 9 centesimi che Wall Street aveva previsto.
Le vendite per il trimestre sono balzate del 156% a 1,28 miliardi di dollari dai 498 milioni di dollari di un anno prima, superando le previsioni degli analisti (1,21 miliardi).
Nelle Americhe, mercato clou per Levi’s, le entrate sono cresciute del 283% a 715 milioni di dollari.
In Europa l’incremento è stato del 183% a 365 milioni di dollari, mentre l'Asia ha messo a segno un +128% a 196 milioni di dollari.
"Stiamo vedendo una ripresa davvero forte, che ci dà molta fiducia per il futuro", ha detto a wwd.com l’a.d. Chip Bergh (nella foto).
"Durante la pandemia – ha aggiunto - circa il 35% dei consumatori ha cambiato la taglia della circonferenza vita, sia aumentandola che diminuendola. Un motivo in più per uscire e aggiornare il proprio guardaroba".
Levis’ sta raccogliendo anche i risultati degli investimenti nella sostenibilità e nella circular fashion, dagli sforzi per ridurre il consumo di acqua all’introduzione del second hand: «Questa nozione di comprare meglio, indossare più a lungo è una grande opportunità per Levi’s», ha ribadito l’a.d.
La pandemia sta ancora pesando su Levi's, con l'8% dei suoi negozi attualmente chiusi a causa delle restrizioni sanitarie, ma l'azienda oggi è diversa da com'era all'inizio del 2020: più snella, digitale e direttamente connessa con i consumatori.
Guarda caso, nel trimestre le vendite provenienti dall’e-commerce sono aumentate del 42%, anche con la riapertura dei negozi fisici.
Includendo i siti web di terzi, le vendite online di Levi's sono aumentate del 75% nel trimestre.
Levi's ha migliorato anche l’outlook per la seconda metà dell’anno, puntando a una crescita del 28%-29% rispetto a un anno prima, e a un aumento del 4%-5% rispetto allo stesso periodo del 2019.