La performance dei 12 mesi al 31 marzo risente del consolidamento (dal giugno 2018) della maison Lancel che ha registrato vendite pari a 45,2 milioni di euro, con un contributo alla crescita dell 46% circa.
Il marchio Piquadro ha realizzato un +2,6% e The Bridge un +11,6%.
A pari perimetro il fatturato della società bolognese è cresciuto del 4,8% a 102,3 milioni.
Nel fiscal year l’ebitda è risultato negativo per 0,83 milioni di euro, dal precedente ebitda positivo, pari a 10,78 milioni. Il rosso tiene conto dei -11,4 milioni inerenti a Lancel e degli oneri relativi all’acquisizione del brand.
L’ebitda adjusted, somma dei risultati dei marchi Piquadro e The Bridge, senza i ricavi e i costi e non ricorrenti, ha registrato un +11,4% a 12 milioni di euro.
L’ebit del gruppo risulta pari a -4,35 milioni mentre l’utile, che beneficia di proventi non ricorrenti legati a Lancel, sale da 4,8 a 34,48 milioni.
Come emerge dal bilancio, all’acquisizione di Lancel Piquadro ha ricevuto 43,9 milioni di euro di liquidità, di cui 35 milioni versati in Lancel dalla precedente proprietario, il gruppo elvetico del lusso Richemont, a copertura di eventuali perdite future della maison francese di pelletteria di lusso.
Di Lancel si sa inoltre che i primi due mesi del nuovo esercizio sono in progress like-for-like.
Il bilancio appena iniziato dovrebbe raggiungere il target dei 160 milioni di euro di fatturato e tornare a un margine operativo lordo positivo.
All’assemblea dei soci del 26 luglio (in seconda convocazione) sarà proposto un dividendo di 0,08 euro per azione, per un totale di 4 milioni di euro.
Poco dopo le 16 alla Borsa di Milano le azioni Piquadro sono scambiate a 2,3 euro per azione, -1,29% rispetto alla chiusura di ieri (nella foto, una pochette Lancel della Spring-Summer in corso).