etica aziendale

E intanto Burberry inciampa nel questionario ai dipendenti

C'è chi lo ha chiamato "questionario degli orrori": certo è che le circa 20 domande inviate da Burberry ai quasi 500 dipendenti italiani attraverso la posta aziendale, che chiedono per esempio di specificare etnia e preferenze sessuali, hanno infiammato dipendenti, media e anche il sindacato Cobas.

Quest'ultimo, che nel nostro Paese è l'unico firmatario del contratto integrativo di secondo livello, chiede di interrompere a effetto immediato la diffusione del questionario e di cancellare le eventuali risposte già arrivate.

No comment da parte dell'azienda britannica guidata dall'italiano Marco Gobbetti, ma qualcosa si potrebbe sbloccare in serata, visto che nel pomeriggio è previsto un incontro tra gli esponenti del sindacato e il nuovo responsabile Emea John Scaramuzza.

«Si identifica come lesbica, gay, bisessuale, transgender o queer?» e «Specifichi la sua etnia (con alternative tra asiatico/isolano del Pacifico, nero o afroamericano, ispanico o latino, mediorientale, nativo americano o indiano d'America, bianco o altro)» sono le due richieste che hanno scatenato le maggiori polemiche.

Sempre il sindacato Cobas ha indetto oggi, in concomitanza con l'inizio dei saldi, una mobilitazione con annessa manifestazione nella capitale, in difesa di Marco Mastrodomenico: commesso del negozio Burberry presso Rinascente di via del Tritone, ha denunciato un'aggressione verbale da parte della dirigenza, con conseguente attacco di panico e intervento dell'ambulanza, per la quale ha sporto denuncia. Messa al corrente dell'episodio, la casa madre avrebbe preso le parti del lavoratore.


a.b.
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