Brunello Cucinelli archivia i primi nove mesi dell’anno con un fatturato pari a 642 milioni di euro, in crescita del 27,7% rispetto all’analogo periodo del 2021.
A trainare i conti del gruppo di Solomeo sono stati tutti i mercati e in particolare le Americhe, dove il marchio ha guadagnato un +45%. In rialzo l’Asia (+22,6%), l’Europa (+21,6%), con l’Italia in progressione del 10,5%.
Brillante il risultato del canale retail, in aumento del 43,2%, mentre il wholesale ha segnato un +10,5%. Con l'apertura della boutique di Palo Alto, in California, nel terzo trimestre, il numero di negozi è salito a 118 rispetto ai 113 al 30 settembre dell'anno scorso. In progress anche il canale digitale, nei nove mesi cresciuto del 25%.
«Stiamo ottenendo grandi risultati dall’immagine che il brand rappresenta nel mondo per il suo stile, per il modo di lavorare e per la concezione umanistica del business, che ci fanno pensare a un fine anno prodigioso, con una crescita del fatturato vicina al 25%», ha commentato Brunello Cucinelli, che è ottimista anche relativamente alle prossime stagioni: «La raccolta ordini per la primavera-estate uomo e donna 2023 è stata ottima, sia per immagine che per quantità».
«Tutto questo - ha anticipato - ci fa immaginare un 2023 con un fatturato in solida crescita del 10%».
L’imprenditore umbro ha inoltre sottolineato l’importanza della filiera corta, capace di proteggere dai blocchi alle catene di approvvigionamento: «La debolezza dell’euro e le filiere corte di produzione - ha sottolineato - stanno premiando non solo noi, ma l’intero comparto manufatturiero italiano di pregio».
«Durante e nonostante la pandemia degli ultimi due anni non abbiamo licenziato nessuno - ha precisato - e il fatto di avere le nostre strutture produttive e commerciali a pieno regime ci sta dando un vantaggio competitivo per far fronte alla grande quantità di prodotti richiesti dal mercato dove, in generale, la domanda supera l'offerta».
a.t.