I risultati deludenti raccolti in Cina, importante interlocutore commerciale della Salvatore Ferragamo, non fermano la rimonta della casa di moda fiorentina, che nel semestre chiuso il 30 giugno ha messo a segno ricavi pari a 630 milioni di euro, in aumento del 20,3% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, con un +16,5% del canale retail e un +40,9% di quello wholesale.
Robusta la crescita dell’utile netto, che nei sei mesi ha raggiunto i 62 milioni di euro, con un incremento dell’85,2% rispetto ai 33 milioni registrati nel primo semestre del 2021.
Se l’Asia Pacifico ha accusato vendite in flessione dell’1,5%, da imputare in particolare alla ripresa della pandemia in Cina, il Giappone ha invece risposto con un incremento del 28%.
Ottime le performance registrate in Europa (+45,8%), in Nord America (+41,6%) e in Centro e Sud America (+44,2%).
Il risultato operativo lordo (ebitda) nel semestre sale a 180 milioni di euro (+24,4% rispetto ai 144 milioni del primo semestre 2021), mentre l'ebit a 95 milioni (+44,7%). La liquidità netta si attesta su 309 milioni di euro, rispetto ai 205 milioni dello stesso periodo di un anno fa.
«Siamo soddisfatti della continua crescita dei ricavi e della redditività raggiunta nel secondo trimestre, nonostante il perdurare dell’impatto della pandemia in Cina. Tutte le altre aree geografiche hanno mostrato performance positive - ha commentato Marco Gobbetti, amministratore delegato e direttore generale della Salvatore Ferragamo, in carica dallo scorso gennaio -. Abbiamo compiuto eccellenti progressi sulle nostre priorità strategiche e nella seconda parte dell’anno, come pianificato, accelereremo gli investimenti volti a rafforzare i mezzi e le aree geografiche a sostegno dei nostri piani di crescita, rimanendo comunque consapevoli riguardo al volatile e complesso contesto macroeconomico».
Il manager si è mostrato fiducioso anche relativamente alla recente partnership con Farfetch, che «ci offre la possibilità di far leva su capacità tecniche e raggiungere un pubblico più vasto, per alimentare la nostra ambizione di crescita nel digitale».