Cresce il fatturato di Puig: il colosso iberico - che controlla i marchi Jean-Paul Gaultier, Carolina Herrera, Nina Ricci e Paco Rabanne, oltre a occuparsi delle licenze dei profumi di diverse griffe - ha registrato nel 2017 vendite per 1,94 miliardi di euro (+8,1%), con un utile di 228 milioni (+47%). Obiettivo, sfondare il tetto dei 3 miliardi nel 2025.
L'85% del giro d'affari è realizzato in circa 150 nazioni fuori dalla Spagna - Paese che nel 2017 è progredito del 7%, a quota 290 milioni di euro -, con un 44% relativo ai Paesi emergenti, dove l'avanzata è stata del 9%.
Nel 2017 nuove filiali sono state avviate in aree come la Colombia e l'Australia, mentre sono in dirittura d'arrivo avamposti in Malesia e Thailandia. L'Asia sarà uno dei driver più forti di crescita.
Come ha sottolineato in un'intervista il numero uno Marc Puig, in tre anni la società ha messo a segno un incremento del 28% del giro d'affari, superando le aspettative. Per il 2018 è previsto un rialzo dei ricavi a perimetro costante oltre il 5%, tenendo conto dell'influsso negativo dei cambi valutari sfavorevoli e di altri fattori macroeconomici.
A sostenere le performance del fiscal year il successo delle fragranze firmate Jean-Paul Gaultier, di cui Puig ha rilevato le licenze nel 2015, e in particolare dell'ultima nata Scandal (nella foto), Prada, Good Girl di Carolina Herrera e Pure XS di Paco Rabanne.
Risale al marzo scorso l'intesa con Louboutin per la produzione e commercializzazione di una linea di cosmetici del marchio - che in precedenza sviluppava questi prodotti internamente, tramite una joint venture con Batallure Beauty -, mentre è recente l'acquisizione di EB Florals, label di nicchia di Eric Buterbaugh.
Una scommessa a livello gestionale e strategico riguarda Puig Futures, piattaforma nata per «definire il futuro dei profumi», focalizzata sul digitale e l'innovazione a tutto campo, dai prodotti ai modelli di business, fino alla distribuzione.
Tra i brand in portafoglio, quello che ultimamente ha fatto più parlare di sé è Nina Ricci, con l'ingresso della nuova general manager, l'ex Printemps Charlotte Tasset, e l'uscita di scena del creative director Guillaume Henry.
Anche Carolina Herrera è a una svolta, dopo che la fondatrice ha lasciato la direzione creativa a Wes Gordon.