«Un altro anno si è chiuso in modo splendido, sia in termini di numeri, sia sotto il profilo dell'immagine del brand a livello mondiale»: così Brunello Cucinelli, tra i protagonisti di Pitti Uomo, a proposito dei dati preliminari della gestione 2018, che indicano ricavi netti pari a 553 milioni di euro (+8,1% a cambi correnti, +10,7% a cambi costanti), con il mercato italiano a quota 88,3 milioni di euro (ossia il 16% del totale, in aumento del 4,2%), l'Europa - che pesa per il 29,6% sul turnover - che sfiora i 164 milioni (+8,5%) e il Nord America oltre i 187 milioni.
Performance positive, ma che non hanno convinto gli analisti: giornata critica quindi oggi per il titolo Brunello Cucinelli, che è stato sospeso per eccesso di ribasso.
Tornando al fiscal year, il mercato nordamericano incide sul fatturato per il 33,9% e segna un incremento a cambi correnti del 3,9%. Per il momento il ruolo della Greater China è minoritario (9,9%), ma il progresso del 28,5% durante l'anno, raggiungendo i 54,8 milioni di euro, fa prevedere un'escalation nel breve-medio termine.
Il resto del mondo registra vendite pari a 59 milioni di euro (+10,7%), con risultati particolarmente positivi in aree come il Middle East e il Giappone.
Quanto ai canali distributivi, il giro d'affari del settore monomarca retail si attesta a 296,3 milioni di euro (+6,3%), con un +3,5% su base like for like e un network di 100 boutique allo scorso 31 dicembre. Nel corso dell'anno sono stati avviati due nuovi store, cui si sono aggiunte quattro conversioni dall'ambito monobrand wholesale.
Un canale, quest'ultimo, che si articola in 27 negozi e che ha superato i 30 milioni di euro nel sell out (+19,4%), mentre per quanto riguarda il multimarca wholesale i ricavi sono saliti del 9%, a 226,5 milioni di euro.
La posizione finanziaria netta del marchio è di circa 15 milioni di euro, in leggero miglioramento rispetto all'anno precedente e gli investimenti si aggirano sui 45 milioni di euro, indirizzati al fronte commerciale e della produzione, oltre che alla logistica e all'IT/digital.
Da ricordare che lo scorso giugno è stata acquisita una quota di minoranza nella partecipazione della controllata russa, pari a 6,5 milioni di euro, che ha permesso alla capogruppo di passare dal 62% al 100% di questa società.
Nel suo commento ai dati, Brunello Cucinelli ha sottolineato «il sell out più che buono dell'inverno passato e la concreta quantità di ordini della primavera-estate 2019».
«Immaginiamo un anno a venire con una crescita garbata, in linea con il 2018», ha concluso, ma le sue parole, unite ai numeri, non sono bastate appunto a tranquillizzare gli analisti, che hanno ritenuto che il titolo sia troppo caro in Borsa.
Kepler Cheuvreux ha tagliato il target price da 32 a 30,5 euro, in seguito alle stime sull'utile per azione relative al nuovo anno, mentre Jp Morgan ha ridotto da 29 a 27,5 euro il prezzo sulla società e Mediobanca ha raccomandato un "neutral". Oggi giornata nera, con il titolo sospeso dalle contrattazioni per eccesso di ribasso.