Nuovo impulso alla crescita su scala internazionale nel rispetto della sostenibilità per Save the Duck, dopo il passaggio sotto il controllo di Reinold Geiger e André Hoffmann, rispettivamente presidente esecutivo e ceo della multinazionale L’Occitane International.
Già presenti nel capitale del brand con una quota di minoranza, i due manager-imprenditori hanno rilevato la maggioranza da Progressio SGR e dagli altri soci di minoranza, e sono entrati a titolo personale attraverso veicoli di investimento da loro controllati, ossia Société D’Investissements Cime e Anatra Investments Limited.
Nicolas Bargi, fondatore e ceo dell’azienda, è stato confermato nei suoi ruoli con un capitale pari al 20%, mentre i due nuovi soci si sono aggiudicati in totale l’80%.
«L'impegno di Save The Duck per la sostenibilità, riflesso nel raggiungimento dello status di B-Corp, è stato un fattore chiave nella nostra decisione di investire nell’azienda», ha spiegato André Hoffmann, il cui obiettivo è portare la label al successivo livello di crescita su scala internazionale. Il manager-imprenditore ricopre in L’Occitane il ruolo di direttore esecutivo, vicepresidente e amministratore delegato e ha oltre 30 anni di esperienza nella vendita al dettaglio e nella distribuzione di cosmetici, prodotti di lusso e moda nell’area Apac.
«Sotto la guida di Progressio Save The Duck ha raddoppiato il fatturato. Ora tocca a noi raccogliere la sfida. Il focus è e sarà la sostenibilità, come già avviene per tutti i nostri investimenti in ambito ESG», ha aggiunto Reinold Geiger, entrato nel Gruppo L’Occitane nel 1996, dove riveste la carica di direttore esecutivo e presidente, nonchè azionista di riferimento. Da quando è approdato in L'Occitane, il manager ha trasformato il gruppo da un'attività prevalentemente domestica con sede in Francia a una società internazionale.
Save the Duck, sottolinea una nota, è cresciuta a doppia cifra anno su anno e nel triennio a guida Progressio SGR ha raddoppiato i risultati, centrando l’obiettivo prefissato al momento dell’acquisizione. L’azienda ha saputo affrontare a testa alta le stagioni della pandemia e ha archiviato il 2021 con ricavi consolidati a quota 47,3 milioni di euro mentre per il 2022 punta a superare i 64 milioni, con un margine atteso del 20%.
«Save The Duck dimostra che la scelta di essere sostenibili paga – è il commento di Nicolas Bargi, che ha ideato il brand nel 2011 -. Siamo felici che due imprenditori-manager come André Hoffmann e Reinold Geiger, che condividono con noi gli stessi valori, abbiano deciso di investire ulteriormente in Save The Duck e delineare insieme un percorso che favorisca la crescita su scala mondiale. Il loro ruolo attivo nella struttura societaria per altro garantisce continuità all’intero universo Save The Duck: fornitori, collaboratori e partner commerciali».
Save the Duck realizza oggi il 60% del giro d’affari con l’export ed è presente in 42 Paesi, con in testa Germania e Stati Uniti, attraverso un network selezionato di negozi wholesale. Le «stelle emergenti» sono l’area APAC, e in particolare il Giappone. «La grande sfida ora sarà arrivare in tutto il mondo, puntando a una strategia omnichannel e in questo sarà fondamentale l’expertise dei nostri nuovi partner» chiosa Bargi.