Gli obiettivi Esg di Hind nel 2022-2025

Più energia rinnovabile e meno emissioni nel percorso green di Holding Moda

Nel futuro di Holding Industriale (Hind) realtà che investe in aziende di piccole e medie dimensioni del made in Italy, non c’è solo la crescita e non ci sono solo acquisizioni. Nel Piano Strategico 2022-2025 legato alla controllata Holding Moda ha fissato le tappe del proprio impegno sul fronte green, in linea con l’Agenda 2030 dell’Onu.

Il Piano Strategico di sostenibilità è il risultato di un percorso Esg formalizzato con la creazione di un dipartimento interno permanente dedicato alla sostenibilità e denominato HPlanet, che mira a prestare un effettivo supporto alle società controllate nella gestione della sostenibilità in azienda.

Sotto la guida della chief sustainability officer del gruppo, Veronica Bovo, HPlanet ha realizzato il primo bilancio di sostenibilità per l’esercizio 2021, step decisivo verso la creazione di una filiera trasparente, certificata e tracciabile, in linea con gli elevati standard produttivi del mondo del lusso.

Il gruppo, che ha già raggiunto significativi traguardi sul fronte Esg, (è stato una delle 100 eccellenze italiane più sostenibili all’edizione 2022 del Sustainability award, rilasciato da Credit Suisse e Kon e basato sul rating emesso da Altis università Cattolica e da Reprisk), ha identificato cinque pilastri su cui poggiano le sue strategie green.

Fra queste, si legge in un comunicato, «spiccano la centralità delle persone, la creazione di cultura condivisa e di valore per il territorio e una spinta trasversale verso responsabilità e innovazione, da implementare attraverso iniziative di governance, gestione del rischio, benchmarking, engagement degli stakeholders e attività di Csr».

Linee guida da cui sono scaturiti gli obiettivi da raggiungere: un crescente impegno verso l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, l’abbattimento delle emissioni in ognuna delle proprie società e lungo tutta la filiera, il rispetto della gender equality, un positivo impatto sociale delle proprie aziende nel territorio di riferimento e, non ultimi, un consumo e una mobilità responsabili e sostenibili.

A livello operativo il piano si articola in 14 progetti che prevedono 57 azioni distinte, misurabili a tutti i livelli delle operations, dalla progettazione alla produzione, passando per l’approvvigionamento e il controllo qualità. Un approccio che sarà traversale a tutte le società di Holding Moda.

Una realtà, quest'ultima, «che crede da sempre nel suo ruolo di polo produttivo del lusso Made in Italy in cui le aziende, strategicamente complementari fra loro, riescono a collaborare per creare valore e rapporti che crescono nel tempo, in maniera sostenibile - spiega Claudio Rovere, fondatore e presidente di Hind (foto) -. Scopo di questo piano vuole essere, infatti, anche puntare sulle nostre risorse, facendo sentire le persone maggiormente responsabilizzate, portate a contribuire individualmente sempre più allo sviluppo aziendale, specialmente da un punto di vista culturale».

Holding Moda vanta un fatturato consolidato pro-forma di 176 milioni di euro e conta su una manodopera specializzata di circa 700 addetti.

Raggruppa oggi dieci società partecipate: Uno Maglia (lavorazioni in jersey), Alex&Co. (capi di abbigliamento in pelle), Rbs (capispalla), Albachiara (abbigliamento leggero donna), Gab (pelletteria), Project (denim), Valmor (calzature), Famar (abbigliamento uomo donna), Rilievi (embellishment e ricamo) e Seriscreen (serigrafia e stampa su pelle e tessuti), con un portafoglio clienti che annovera noti marchi del lusso.

c.me.
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