Nice Footwear, specializzata nelle calzature per il tempo libero e lo sport, ha approvato la relazione semestrale al 31 ottobre 2020 che mostra un calo dei ricavi del 35% a circa 8,1 milioni di euro. Come spiegano dalla società, la performance, pressoché in linea con il settore, riflette la strategia in atto di rimodulazione e diversificazione dei clienti.
Un recupero è atteso nei mesi successivi, grazie al fatto che nel secondo semestre Nice Footwear ha acquisito ordini (relativi alla primavera/estate 2021) per oltre 12 milioni di euro, in linea con lo stesso periodo dell’esercizio precedente.
La semestrale evidenzia un calo del 31% dell’ebitda a 673mila euro e una contrazione dell’utile da 345 a 79mila euro.
«Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti in questo semestre - commenta il presidente e ceo Bruno Conterno - che per noi ha segnato importanti traguardi, dall’emissione del primo Minibond quotato su ExtraMotPro3, all’apertura della sede di Shanghai, dal riconoscimento come Pmi innovativa al processo di trasparenza intrapreso con la stesura del nostro primo Bilancio di Sostenibilità. Sono tutti step funzionali al posizionamento dell’azienda e alle sfide future che ci siamo prefissati e che intendiamo raggiungere».
La realtà vicentina, che ha in licenza marchi come Avirex, Conte of Florence, Ellesse (nella foto) e Fred Mello, ha anche redatto per la prima volta il Bilancio di Sostenibilità, riferito all’esercizio terminato il 30 aprile 2020. Attualmente è in corso un rethinking che coinvolge la governance, le persone, l’ambiente, i clienti, la comunicazione, l’immagine e l’approccio commerciale.
Negli ultimi tre anni Nice Footwear ha investito 2,2 milioni di euro in Ricerca e Sviluppo, al fine di migliorare le produzioni e ridurre gli impatti ambientali.
“Reduce, Reuse, Repurpouse, Recycle, Refuse” è il suo motto, che intende estendere dal design del prodotto alla produzione, al fine di realizzare sneaker che vengano scelte sia perché rispecchiano il gusto e l’idea di comodità e funzionalità del cliente finale, sia perché frutto di un processo etico, sostenibile e pensato per l’economia circolare.
Nel corso del 2019, in particolare, sono stati intensificati gli sforzi per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale, con particolare focus sulla gestione dei materiali sostenibili e nella selezione di fabbriche orientate alla medesima filosofia green.