Per la seconda volta consecutiva Kering si è aggiudicata il primato di azienda più sostenibile nella categoria Textile, Apparel e Luxury Good del Global 100 Index 2019, il ranking stilato da Corporate Knights in base alle performance delle aziende in fatto di ecosostenibilità.
Una best practice, quella del colosso francese guidato da François-Henri Pinault, che ha conquistato posizioni anche nella graduatoria generale, scalando la classifica fino al secondo posto, dopo la Chr. Hansen Holding, realtà danese del food.
L'annuncio è stato dato oggi (22 gennaio), in occasione del World Economic Forum di Davos.
Le attività di Kering (a capo di marchi come Gucci, Balenciaga, Bottega Veneta e Yves Saint Laurent) sono state sottoposte a una valutazione basata su 21 indicatori chiave (Kpi), tra cui gestione delle risorse, gestione del personale, gestione finanziaria, clean revenue e performance dei fornitori.
In particolare, il gruppo transalpino è risultato quello più virtuoso in fatto di di "clean revenue", fattore volto a misurare la percentuale di ricavi derivanti da prodotti o servizi che apportano benefici ambientali o sociali ben definiti.
«Siamo onorati del secondo posto nella classifica generale - ha dichiarato Marie-Claire Daveu, chief sustainability officer e responsabile affari istituzionali di Kering - non solo perché testimonia il nostro impegno pluriennale per integrare le best practice per la sostenibilità nei processi aziendali, ma anche perché rappresenta la conferma che il successo economico e finanziario non può essere disgiunto da traguardi così importanti sotto il profilo sociale e ambientale».
«Siamo anche orgogliosi - ha aggiunto - del riconoscimento di azienda più sostenibile del segmento Textiles, Apparel & Luxury Goods, conferito da un barometro della sostenibilità corporate come il Global 100 Index di Corporate Knights».
L'indice è partito dall'analisi di circa 7.500 aziende con ricavi superiori a un miliardo di dollari.