Pesano i costi per il web e la logistica

H&M: profitti trimestrali oltre le attese, nonostante il -41%

Nel primo trimestre fiscale i profitti del gruppo Hennes & Mauritz sono scesi a 803 milioni di corone svedesi (circa 77 milioni di euro), dagli 1,37 miliardi di un anno prima.

Una brusca flessione (-41%) ma il risultato è migliore rispetto alle stime degli analisti interpellati da FactSet, che prevedevano utili a 525 milioni.

A beneficiarne è il titolo del gruppo del fast fashion, che in tarda mattinata registra un +12% alla Borsa di Stoccolma, al prezzo di 158,76 corone svedesi.

Il quarter terminato il 28 febbraio risente degli investimenti in sistemi logistici e nell’online. In particolare, l’introduzione di una nuova piattaforma web in Germania ha penalizzato l'e-commerce nel periodo di transizione e comportato maggiori costi, pari a 250 milioni di corone.

Le vendite trimestrali del colosso svedese sono globalmente aumentate del 10%, a 51 miliardi di corone (+4% senza l’effetto valute). In Germania, il principale mercato, il fatturato totale ha registrato un -7%, a 6,7 miliardi. Negli Usa (al secondo posto) il gruppo, che controlla oltre a H&M marchi come Cos, & Other Stories, Monki e Weekday, ha realizzato un +2% e in Italia un +4%.

A fine febbraio gli store all’attivo erano 4.958, 10 in meno rispetto a un anno prima.

Tuttavia, come ha sottolineato il ceo Karl-Johan Persson, sono aumentate le vendite a prezzo pieno e sono salite le quote di mercato.

«La rapida evoluzione del fashion retail continua - ha detto Persson -. Vediamo che la nostra trasformazione funziona e che ci sta portando nella giusta direzione, anche se molte sfide restano aperte e c’è ancora molto lavoro da fare».

Il nuovo trimestre è iniziato con vendite in aumento del 7% a cambi costanti (dal primo al 27 marzo). Il programma di loyalty del marchio H&M ha raggiunto i 35 milioni di iscritti e il brand quest’anno entrerà nelle piattaforme online Myntra e Jabong, i maggiori marketplace online dell’India.

Prosegue inoltre il processo di integrazione tra network fisico e online, mentre i mercati serviti dall’e-commerce aumentano: ai 47 attuali si aggiungeranno, entro il 2019, il Messico e l’Egitto (in franchising).

Quanto ai negozi fisici, sono in programma 175 opening, a fronte di 50 chiusure in Europa.    

 

e.f.
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