Il fatturato della moda nel 2022 dovrebbe superare i 92 miliardi di euro: un dato che equivale a un +10,5% sul 2020 e che segna un +2,2% sul 2019, quando ancora non si era iniziato a parlare di crisi dovuta ai lockdown e alla pandemia.
Lo ha annunciato il presidente della Camera nazionale della moda italiana, Carlo Capasa, presentando il calendario della prossima fashion week dedicata all'uomo, in programma dal 17 al 21 giugno a Milano. «Un dato positivo – ha detto il numero uno di Cnmi – che avrebbe potuto essere migliore, visto che il primo bimestre 2022, prima delle tensioni e della guerra e del nuovo lockdown in Cina, aveva segnato un robusto +25%».
Secondo i Fashion Economic Trends anche l'export quest'anno vedrà una forte crescita (+11% a quota 75,4 miliardi di euro), così come il saldo attivo della bilancia commerciale, che a fine 2022 dovrebbe totalizzare 34,5 miliardi, dai 32,6 miliardi del 2019. Il settore beneficerebbe anche di un risveglio dei consumi interni.
«A marzo, a causa della crisi energetica e dell’aumento dei costi delle materie prime, i costi industriali dei prodotti di moda sono cresciuti del 36%, a fronte di un aumento dei prezzi dei prodotti finiti pari all’1,3%. Finora la filiera sta assorbendo l'impennata dei costi, ma non potrà sempre essere così: è necessario strutturare delle politiche di tipo governativo sui rincari», ha sottolineato Capasa.