Nei tre mesi terminati il 31 dicembre 2020, il fatturato del Gruppo Richemont è salito dell'1% a 4,2 miliardi di euro (+5% a cambi costanti). La holding che controlla marchi come Buccellati (nella foto), Cartier, Van Cleef & Arpels e Vacheron & Constantin beneficia di una crescita a valute invariate del 25% in Asia Pacifico (Giappone escluso, +1%) ma anche del +27% in Middle East e Africa, anche se rappresentano un mercato marginale. In Europa i ricavi sono diminuiti del 20%, mentre nelle Americhe hanno registrato un +3%.
Il buon andamento dei canali retail (+8% a 2,29 miliardi) e retail online (+17% a 841 milioni) ha più che compensato la flessione dell’8% del wholesale e ricavi dalle royalty (poco sopra il miliardo).
Il segmento più dinamico è quello dei gioielli (+14% a cambi costanti) mentre il business degli orologi ha segno negativo (-4%).
Il gruppo elvetico, che controlla anche il gruppo del fashion e-commerce Yoox Net-a-Porter e la piattaforma Watchfinder, ha limitato la crescita al 4%, alla voce distribuzione online, a causa di un «contesto competitivo sul fronte prezzi».
Il bilancio a nove mesi di Richemont, come anticipano dall’azienda, si chiude con vendite in calo del 16% (-14% a cambi costanti) a 9,66 miliardi, su cui influiscono le crescite in Asia Pacifico e Medio Oriente-Africa (+5% e +6% rispettivamente a cambi costanti).
La tenuta dei ricavi sta sostenendo il titolo Richemont alla Borsa di Zurigo: in tarda registrano un aumento dell’1,87%, al prezzo di 85,10 franchi svizzeri.