Dichiarazioni che hanno tenuto banco durante tutto l’incontro con la comunità finanziaria e con la stampa, ma che sono state ridimensionate dai diretti interessati, a cominciare dall’erede designato.
Per il momento, quindi, Patrizio Bertelli resta saldamente in sella: «Si è trattato di una domanda tranello», ha scherzato, commentando l’imminente passo indietro e annunciando quali saranno cinque i pilastri a guidare la crescita futura del gruppo, ossia «identità distintiva, stile, qualità e unicità, distribuzione diretta, know how e integrazione verticale e sostenibilità».
Il tema della distribuzione diretta, insieme all’online, sta particolarmente a cuore al co-ceo del gruppo (l’incarico è condiviso con la moglie Miuccia). Prada, infatti, intende incrementare del 30%/40% le vendite a metro quadro dei suoi negozi monomarca, ma anche raddoppiare l’e-commerce.
«L’online è passato dal 2% al 7% delle vendite retail, pur incrementando la produttività dei negozi e nonostante le chiusure del 2021 - ha continuato il numero uno del gruppo -. L’obiettivo a medio termine è arrivare al 15% dei ricavi generati da canale online, aumentando anche quello fisico. Negli Stati Uniti, ad esempio, le vendite retail vanno bene, ma la ricchezza si è spostata e noi non abbiamo negozi per esempio ad Atlanta o Houston, dove valuteremo il da farsi».
Il wholesale esce dal Capital Markets Day fortemente ridimensionato, ma non cancellato. «Le revenue provenienti da questo canale - ha concluso Lorenzo Bertelli - sono importanti ma stanno diventando un aspetto quasi secondario, perché per noi la presenza in questo canale ha un valore principalmente di marketing».