Sono molte le novità di Miniconf, presente in questi giorni a Pitti Bimbo e al traguardo dei 50 anni di attività. Innanzitutto, come spiega il fondatore, presidente e a.d. Giovanni Basagni, è stato definito un processo di transizione aziendale, basato su un modello di co-direzione generale suddiviso tra la Direzione Generale Risorse (a cui corrisponde l’Area Amministrazione e Finanza, HR e IT) e la Direzione Generale Business (che si identifica con l’Area Commerciale, Marketing, Merchandising e Design, Operation).
«La prima - spiega Basagni - è in capo a mio figlio Leonardo Basagni, mentre abbiamo affidato la seconda a Marco Perin, in azienda a ottobre, che vanta una lunga esperienza nel settore moda, dove ha rivestito ruoli di responsabilità in aziende quali Guess e, più recentemente, il Gruppo Max Mara». Perin, come precisa il fondatore, «ha come mandato principale il governo dei mercati attraverso la multicanalità».
La ridefinizione dell’organigramma ha convolto, dopo l’introduzione di Massimo Turatto alla direzione Operation, anche quella di Merchandising e Design, che sempre da ottobre è presieduta da Cristina Finocchietti, con un background a sua volta forte nel fashion e, in particolare, negli accessori. Sia Turatto che Finocchietti riportano direttamente alla Direzione Generale Business.
«Stiamo lavorando al rinnovamento di Miniconf - sintetizza Giovanni Basagni - attraverso una strategia che vedrà la luce nel primo semestre di quest’anno. E vogliamo celebrare questi primi 50 anni con tanti progetti speciali, che però non posso ancora svelare».
Numerose le iniziative, andate in porto o in dirittura d’arrivo, che invece si possono raccontare per l’azienda di Ortignano, nel cuore del Casentino toscano, che stima una chiusura 2022 a quota 70 milioni di euro di ricavi, dai precedenti 57, con una crescita del 23% sul 2021 e un +9% rispetto al 2019.
Innanzitutto è stata rafforzata la rete di monomarca di uno dei marchi di punta, iDO, che pesa per il 56% sul fatturato e può contare su 40 insegne in Italia, un network di circa 700 negozi nel canale wholesale e il sito e-commerce ido.it. «Inoltre nell’anno appena concluso - sottolinea l’imprenditore - il parco licenze si è ampliato. Con la FW22 a Superga Kidswear (nella foto sotto) si è affiancata Ducati (nella foto di apertura), passata da capsule del nostro marchio Sarabanda a licenza indipendente. A proposito di Sarabanda, continuerà per tutto il 2023 la capsule Peanuts».
Sarabanda, come è noto, è insieme a iDO uno dei brand storici di Miniconf, e insieme alla versione baby
Minibanda (nella foto sotto) riguarda il 36% del giro d’affari, con una distribuzione nel wholesale e due siti dedicati alle rispettive label. Superga Kidswear è al 3% delle vendite e
Dodipetto, di proprietà, al 5%.
Basagni tiene molto a parlare non solo di numeri e percentuali, ma anche dell’approccio complessivo di Miniconf a un mercato che «cerca brand con aziende solide alle spalle, delle quali si può fidare, e premia chi riesce a garantire un giusto compromesso tra moda, comfort e sicurezza per i più piccoli. Noi creiamo collezioni di tendenza, ma ci avvaliamo di una comunicazione trasparente e rispettiamo le esigenze dei bambini, attraverso prodotti non solo di qualità ma duraturi, il che significa meno spreco e inquinamento».
«Da anni - prosegue - facciamo test di laboratorio e raccogliamo feedback per monitorare e migliorare l’aspetto della durabilità. Nel 2022, in particolare, abbiamo attivato un’indagine qualitativa su un gruppo di bambini dai 3 ai 12 anni, che hanno indossato i nostri capi per circa tre mesi. Alla fine di questo periodo è stata chiesta ai genitori una valutazione: i risultati ottenuti confermano sia il buon livello di qualità percepita, sia l’efficacia del nostro sistema di monitoraggio».
Il lavoro sul prodotto si intreccia con quello sulla formazione (tema di grande attualità per il settore moda), sulla responsabilità sociale e sulla sostenibilità ad ampio raggio: «Sempre l’anno scorso è stato fatto un lavoro approfondito di formazione del people aziendale in partnership con
Ambrosetti, mentre per sostenere le famiglie più vulnerabili abbiamo donato 5mila capi di abbigliamento a piccoli in situazione di fragilità, grazie a un’intesa con
Croce Rossa Italiana».
«In tema di sostenibilità - precisa Basagni - sono stati messi a terra progetti di sensibilizzazione sull’ambiente con
Treedom, ma c’è molto altro che stiamo portando avanti per questo 2023. Abbiamo avviato un processo di misurazione della nostra
Carbon Footprint, partendo dai dati sul periodo 2004-2021, che ha evidenziato una riduzione negli ultimi quattro-cinque anni e che diventerà ancora più puntuale. All’impianto fotovoltaico attivo dal 2012 per il nostro magazzino spedizioni se ne aggiungerà a breve un altro nella sede aziendale di Ortignano, che coprirà il 30-35% del consumo totale di energia».
Dopo aver lanciato nel 2022 un piano strutturato di sensibilizzazione indirizzato ai fornitori su etica, ambiente, sicurezza e normative, è ai blocchi di partenza un programma pluriennale di auditing su queste tematiche, che nel tempo permetterà a Miniconf di avere una mappatura completa sulla supply chain.
«Supportiamo inoltre associazioni che danno una seconda vita agli indumenti invenduti, come la già citata Croce Rossa Italiana - precisa l’imprenditore - e siamo membri di
Better Cotton Initiative (
Bci), la più grande organizzazione no profit al mondo nel suo ambito. A partire dalla SS23 in tutti i modelli delle nostre linee neonato saranno presenti i cartellini Bci, per comunicare il nostro impegno ai clienti».
Miniconf non dimentica gli animali: «Nelle collezioni non ci sono pelli, pellicce di origine animale e piuma d’oca. I giubbotti sono “iDO zero”: zero piuma, zero freddo, zero stress». Infine, la carta dei materiali di comunicazione proviene da foreste gestite responsabilmente, la plastica nel packaging è stata ridotta ed è cresciuta la quota di plastica riciclata.
Un capitolo importante è il digitale. A che punto è Miniconf su questo fronte? «È uno dei cardini della nuova strategia aziendale - risponde Giovanni Basagni -. A oggi i nostri tre siti di e-commerce (Sarabanda, iDO e Minibanda) riguardano circa l’1% del nostro fatturato generale, quindi si presenta un margine interessante di crescita. Nel digital marketing variamo per il 2023 una strategia strutturata a livello di digital advertising, social e digital pr, che coinvolge anche
Youtube e
TikTok. Gli obiettivi sono la notorietà di marca, la visibilità delle collezioni, la fidelizzazione e il dialogo continuo con il consumatore, presidiando anche le piattaforme
Meta con contenuti costantemente aggiornati, anche insieme alle talent più rilevanti per il nostro settore».
a.b.