Dopo che l'opzione Marco Boglione sembra essere sfumata, con il patron di BasicNet autore di un'offerta giudicata irricevibile, il futuro di Corneliani torna di nuovo incerto: il ceo Giorgio Brandazza parla di “altri dossier”. Intanto sui manager dell'azienda sta per abbattersi la mannaia, sono a rischio otto profili tra cui Corrado Corneliani.
«Saranno licenziati alcuni dirigenti», hanno affermato i sindacati subito dopo l’incontro in Corneliani con Brandazza, resosi necessario dopo il disimpegno di Boglione, papabile compratore della realtà mantovana.
L’obiettivo dichiarato di questa razionalizzazione è un immediato risparmio, che non andrà ad incidere sull’operatività e sulla continuità aziendale. Secondo alcune indiscrezioni riportate dalla stampa locale, si tratterebbe di tre dirigenti, uno dei quali pesa per 500mila euro lordi annui, e altri due da 300mila euro ciascuno.
I manager già licenziati o in attesa di esserlo, sempre le fonti sindacali, potrebbero essere addirittura otto. Tra questi, sembra, anche Corrado Corneliani, direttore centrale tecnico, ossia l’ultimo componente della famiglia rimasto al lavoro in azienda.
Dopo il cda di ieri, un licenziamente degli otto attesi è già stato deliberato. Si tratta di Francesco Spotorno, cfo portato a Mantova dall'ex ceo Paolo Roviera. In questo clima si apre tuttavia lo spiraglio del Mise: per il 3 marzo è stato fissato un incontro alla presenza del neo ministro Giancarlo Giorgetti e del sottosegretario Alessandra Todde.