IL BRAND AL CENTRO DI UN RILANCIO A 360 GRADI

Borsalino svela a Firenze il nuovo corso con Jacopo Politi head of style

Si alza oggi, 11 gennaio, il sipario sulla prima collezione di Borsalino disegnata dal nuovo head of style Jacopo Politi: al PT Studio Suami di piazza del Carmine 2 a Firenze vanno in scena, in contemporanea con Pitti Uomo, cappelli che innestano una ventata di contemporaneità su un heritage importante, all’insegna del made in Piemonte prima ancora che del made in Italy.

Politi fa proprio il tema del viaggio, caro a Borsalino, proiettandolo verso una dimensione extraterrestre grazie all’utilizzo di lurex, strass, effetti olografici, laminature, tulle e loghi metallizzati.



Il feltro, materiale simbolo del brand, si arricchisce di lavorazioni pensate per ottenere effetti speciali che rimandano a nebulose, cieli stellati e alla superficie di Marte, anche attraverso una palette cromatica declinata nelle nuance Sunny Moon, Opulence Gray, Fermented Mastic e Moon Stuck.


Ai classici modelli Fedora, Claudette e Sophie si aggiungono Andrea (unisex e dalla tesa larga e piatta), il baseball-cap Timothee, i bucket Noa e Zoe, gli ultrafemminili Jo, Kris e Rossy e, non ultimo, Dario, una novità assoluta per quanto riguarda Fedora, con paraorecchie amovibili a prova di freddo.

Il ritorno del basco, nelle versioni micro Leslie e maxi Sveva, segna la collezione Borsalino in tessuto, di cui fanno parte le nuove versioni del baseball-cap Yvan (con visiera piatta e passante portaocchiali) e Alix, con paraorecchie, senza contare il beanie in lana bouclé Sandy e Cirillo, un copricapo stile rocciatore in materiale tecnico a nido d’ape, con chiusura in velcro 2.0.


Non mancano le proposte in maglia, dal micro-beanie Enrique ai baschi con lavorazione a treccia Joan e Dora, fino al baseball-cap in maglia di cachemire Roger e al modello Valentina, così come è presente una gamma di soft accessories: sciarpe di tutti i pesi, scialli, mini-stole e scrunchies che riprendono le lavorazioni effetto nebulosa e cielo stellato, i loghi metallici in versione gommata, l’animalier lurex e gli jacquard.

La svolta nello stile fa parte di un più ampio progetto di rilancio, cui Fashion in distribuzione in questi giorni (e sfogliabile come e-paper su fashionmagazine.it) dedica un approfondimento. Come sottolinea il direttore generale Mauro Baglietto, sono tanti i traguardi già raggiunti e da raggiungere per il marchio nell’orbita di Haeres Equita, nato da un laboratorio di cappelli aperto nel 1857 ad Alessandria da Giuseppe Borsalino.


Al di là della nomina di Politi, che oltre ad aver accumulato esperienze in Chanel, Vuitton, Fendi, Saint Laurent, Balmain e Balenciaga aveva già lavorato per Borsalino dal 2009 al 2012, alla voce distribuzione il focus non è più solo sulle cappellerie ma anche su selezionati negozi di abbigliamento.

Se il wholesale è presidiato attraverso 600 punti vendita nel mondo, nel retail (che conta una quindicina di monomarca, integrati dalla presenza in tre outlet) è recente la presentazione di un innovativo concept di interior design presso la nuova boutique inserita nel complesso milanese Hines in via Spiga 26 a Milano, che si aggiunge all’avamposto storico in Galleria Vittorio Emanuele.


«Parallelamente alle inaugurazioni di Monte-Carlo e di un temporary store a Bal Harbour in Florida e agli investimenti nel travel retail - precisa Baglietto - è stato sviluppato un resort concept che ha esordito al Nammos Village di Mykonos e alle Maldive, mentre in Italia è stato avviato a giugno il primo Panama Beach by Borsalino, dove immergersi nel lifestyle del brand». Anche sull’online sono stati fatti investimenti, «dal restyling di borsalino.com ai social e alle vendite online, anche su piattaforme del calibro di Farfetch e Mytheresa».

Tornando al prodotto, l’elenco delle partnership e collab (che vanno da Valentino a Yohji Yamamoto, per non parlare dell’intesa triennale con la Millemiglia) è destinato ad allungarsi, mentre il ruolo della linea donna si sta notevolmente rafforzando.


Un impegno ad ampio raggio, «ripagato - conclude il direttore generale - dal raddoppio dei ricavi nel 2021 e da un incremento a doppia cifra nel 2022». Al di là dei numeri, della lunga storia di Borsalino non si sa mai abbastanza: a colmare questo gap penserà un Museo, messo a punto con il Comune di Alessandria, la cui inaugurazione è prevista il prossimo aprile.

a.b.
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