L’idea di business di Dario Spallone, puntare sull'orologio da polso come oggetto di stile senza spendere cifre da capogiro, continua a funzionare, come dimostra la recente apertura a Milano di un nuovo monomarca di D1 Milano e la distribuzione del marchio, salita a 600 punti vendita.
«Siamo partiti nel 2013 da Milano per poi trasferire i nostri headquarters a Dubai, ma ora abbiamo deciso di tornare a far base nel capoluogo lombardo. Questo non poteva che comportare l’inaugurazione di un monomarca in città, visto che Milano ce l’abbiamo anche nel logo», dice Spallone, spiegando cosa lo ha portato ad aprire un punto vendita monobrand in via Mercato 3 (zona Brera), in un momento in cui purtroppo sotto la Madonnina si contano più le chiusure che gli opening.
«Il nostro è un investimento a lungo termine - prosegue l’imprenditore Millennial (non ha ancora compiuto 30 anni) -. Questa vetrina ci serve a sviluppare il racconto del nostro progetto: un orologio da polso che è un accessorio in grado di rappresentare il proprio stile, con un entry price accessibile, sotto i 300 euro, e un posizionamento moda».
Caratteristiche che hanno consentito a D1 Milano di entrare non solo nei negozi specializzati, ma anche nel templi dello shopping fashion: «Siamo già presenti in vere istituzioni commerciali come Galeries Lafayette, Harvey Nichols e Bloomingdale's».
Il futuro del marchio D1 Milano è quello di continuare a crescere, potenziando la distribuzione - sia wholesale che retail - e facendo proseliti tra il pubblico femminile (attualmente il 25% del totale), mentre sul fronte del prodotto la strategia è quella di insistere sulle collaborazioni.
«Da Diabolik a Metal Slug - conclude Spallone - sono state tutte un successo. Ne arriveranno altre e ognuna ha contribuito a farci conoscere a un consumatore diverso. È così che nel 2020 siamo arrivati a vendere oltre 80mila pezzi. Un bel salto rispetto ai 100 prodotti il primo anno».