Il marchio
Herno entra in un nuovo segmento di mercato: l'active sport. E lo fa attraverso l'acquisizione del 55% del marchio
Montura, specializzato in giacche da sci.
Un'operazione che il presindente
Claudio Marenzi non ha voluto fare da solo scegliendo come socio di minoranza, con il 45%,
Nuo, la newco costituita a giugno da
Exor (la holding della famiglia
Agnelli) con la
Wwicl-
The World Wide Investment Comapny Limited, ovvero il più antico family office di Hong Kong, controllato dalla famiglia
Pao Cheng.
L’accordo firmato nei giorni scorsi, che sarà perfezionato ai primi di gennaio, prevede l'uscita di
Roberto Giordani, fondatore di Montura, dalla gestione operativa, anche se l'imprenditore resterà coinvolto nella vita del marchio come presidente di una fondazione che sarà costituta prossimamente e che porterà avanti i progetti di solidarietà che hanno da sempre caratterizzato l'attività del gruppo nato a Rovereto nel 2000.
Per Herno e per il suo presidente, cui toccherà la gestione della nuova acquisizione, si tratta del debutto in un settore in forte crescita come l’outdoor (Montura fattura circa 50 milioni di euro) e che completa la gamma dell’azienda di Lesa, da sempre attiva nel segmento luxury casual e già presente nel fashion tecnico con la linea
Laminar.
«Ammetto che alla base di questa operazione - racconta Marenzi - c'è prima di tutto la passione. Faccio alpinismo da fine anni '70, ho comprato il primo
Vertigo di Montura nel 2001, ho conosciuto Roberto nel 2016 e, pur venendo da esperienze diverse, abbiamo condiviso gli stessi valori imprenditoriali, concordi che la funzione di creare e ridistribuire ricchezza è imprescindibile».
Il numero uno di Herno, che è anche presidente di
Pitti Immagine, ha definito "enorme" il potenziale del brand appena acquisito a cui ha garantito la massima indipendenza «anche se i due marchi - ha aggiunto - potranno usufruire di sinergie nell'ambito di operation e digital».
Per il socio di minoranza Nuo si tratta della prima operazione nella sua nuova compagine, che vede gli Agnelli e la famiglia Pao Cheng soci paritari al 50%. Il family office ha una dotazione iniziale di 300 milioni da investire in realtà medio-piccole italiane, sotto la guida di
Tommaso Paoli (ex-manager di
Intesa SanPaolo).
an.bi.