La leadership nell’innovazione, brand che accendono il desiderio dei consumatori, l’agilità operativa e l’impegno dei team sono, secondo Nicolas Hieronimus, ceo di L’Oréal, le quattro leve strategiche che hanno permesso al gruppo di ottenere risultati più che ragguardevoli nel 2022.
Le vendite si sono portate a 38,3 miliardi di euro (+18,5%), una cifra leggermente superiore al consensus di Bloomberg e Factset, e l’utile netto ha fatto un balzo di oltre il 24%, mentre il margine operativo corrente è passato dal 19,1% al 19,5%.
Come sottolinea Hieronimus, a perimetri comparabili la crescita, trimestre dopo trimestre, è stata del 23% e al risultato ha contribuito un risultato omogeneo di tutte le divisioni e di ogni area geografica. «Ci affidiamo a un modello multipolare - spiega - centralizzato a livello strategico ma decentralizzato a quello operativo. Usciamo più forti dal 2022 e, nonostante le incertezze del momento, restiamo ambiziosi e ottimisti sul futuro nostro e del mercato del beauty. Siamo convinti che il 2023 sarà un anno di ulteriore incremento nelle vendite e nei profitti».
Se la divisione Professional Products ha messo a segno un +10,1% su base like-for-like e un +18,3% su base reported, alla voce Consumer Products l’incremento è stato dell’8,3% like-for-like e del 14,6% reported.
Quanto a L’Oréal Luxe, in aumento del 10,2% like-for-like e del 18,6% reported, ha potuto contare sulla leadership nei profumi, tra cui Libre by Yves Saint Laurent, La Vie Est Belle by Lancôme e Aqua di Gio by Giorgio Armani, senza contare il lancio di Prada Paradoxe, la cui brand ambassador è Emma Watson (nella foto un frame del video di lancio del profumo, di cui l’attrice è protagonista e regista). Trainanti nello skincare brand come Helena Rubinstein e prodotti come Lancôme Rénergie H.C.F. Triple Serum. Di successo, come sottolinea una nota, l’acquisizione del brand giapponese Takami. Nel makeup si sono distinti Yves Saint Laurent e Urban Decay. A controbilanciare le difficoltà in Cina sono stati i mercati europeo e del Nord Asia. Con ricavi a 14,6 miliardi, L’Oréal Luxe è in pole position, tallonata dai Consumer Products che totalizzano 14 miliardi.
A correre più forte («Due volte più velocemente del mercato») è stata la unit dedicata agli Active Cosmetics (+21,9% like-for-like e +30,6% reported), grazie alle performance di La Roche-Posay, CeraVe, Vichy e SkinCeuticals.
Dal punto di vista geografico ottimi esiti sono stati raggiunti nella regione compresa tra Sud Asia Pacifico, Middle East e Nord Africa (Sapmena) insieme all’Africa subsahariana (Ssa), con un +22% like-for-like e un +28,1% reported. L’area meno brillante su base like-for-like è stato quella nord-asiatica (+6,6%, ma +14,8% reported).
L’Europa, primo mercato con 11,3 miliardi di euro di vendite, è progredita dell’11,6% like-for-like e del 12,3% reported, il Nord America del 10,4% like-for-like e del 24,6% reported e l’America Latina del 18,6% like-for-like e del 34,1% reported.