Il cfo di Kering Duplaix parla dopo la trimestrale

Gucci: in vista ulteriore stretta sul wholesale. «L'esclusività sarà più che mai il parametro»

Durante la conference call successiva alla obbligazione dei dati trimestrali di Kering, il chief finacial officer del gruppo Jean Marc Duplaix ha detto agli analisti che, causa Covid-19, il gruppo sta riconsiderando alcuni aspetti della sua strategia retail, dalle location dove andare ad aprire nuovi store, alla relazione con i distributori indiretti. 

La pandemia sarà in particolare per Gucci (nella foto) l'occasione di dare un taglio al wholesale, una politica commerciale già avviata da diverse stagioni: la griffe della doppia G ha già ridotto di molto l'incidenza su questo canale (tra i più colpiti, come dimostra il rischio bancarotta di Neiman Marcus), visto che ormai l'85% delle vendite sono generate dal retail diretto.

Retail diretto che, come ha dichiarato Duplaix senza mezzi termini, vedrà la sua incidenza aumentare ulteriormente quest'anno, per controllare meglio la gestione dei prezzi ribassati ed evitare problemi di inventario. «L'esclusività - ha sentenziato il cfo - sarà più che mai il parametro».

Meno wholesale dunque, ma più e-commerce nel futuro di Gucci, che in questo primo quarter ha visto ridurre le vendite in ogni area geografica e ogni canale, ad eccezione delle vendite online, che ormai valgono il 9,5% del retail.

Durante la call con gli analisti Duplaix ha confermato che Kering prevede una riduzione a lungo termine dei flussi di turisti, che nelle ultime stagioni hanno portato a una significativa incidenza dello shopping cinese sui mercati occidentali, e che questo porterà a un cambiamento del business plan, per quanto riguarda dove aprire (o mantenere aperti) i negozi.

Il manager ritiene che sia ancora presto per altre considerazioni: la prospettiva che in futuro gli acquisti saranno per lo più in patria farà comunque riconsiderare alcuni flagship europei, che spesso e volentieri hanno come giustificazione commerciale la clientela fatta di turisti.

Il peggio sembra comunque essere passato per il marchio Gucci che, dopo la ripartenza positiva dei negozi in Cina, si prepara a riavviare al più presto la produzione delle collezioni invernali, benché in ritardo - come per tutti i brand di Kering - di due-quattro settimane.

«Probabilmente rinvieremo alcune consegne e avremo un periodo più lungo in termini di vendite per la collezione primavera-estate», ha concluso Duplaix. 

an.bi.
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