Con la cessione di Kickz Never Not Ballin’ il fashion e-commerce Zalando (nella foto, il co-ceo David Schneider) continua nel suo percorso di focalizzazione sul core business.
L'acquisizione del retailer multichanale rislae 2017 con l’idea di rafforzare i segmenti sport e lifestyle, in particolare nel mondo del basket, ampliando la platea dei clienti. Ora la realtà con base a Monaco passa alla tedesca Play Hard che fa parte della società Crealize, specializzata nello sviluppo di nuovi business model e imprese.
Nelle stime di Zalando il disinvestimento dovrebbe essere completato nel primo trimestre del 2020.
Il passaggio di proprietà, come si legge in una nota dell’e-tailer, non avrà effetti sui contratti in essere con i dipendenti. Il web store e gli 11 negozi fisici continueranno la loro attività senza cambiamenti.
Nella strategia annunciata lo scorso febbraio Zalando intende approfondire la relazione con i suoi consumatori, customizzando l’offerta e investendo in aree che diano il maggiore valore aggiunto ai suoi e-shopper. Dopo una serie di riflessioni, il management ha ritenuto che Kickz non contribuisse al nuovo piano strategico.
Nel terzo trimestre i ricavi del gruppo di Berlino si sono attestati a 1,5 miliardi di euro (+26,7%) e il Gmv (Gross merchandise value) è salito a 1,9 miliardi (+24,6%). L'ebit adjusted è tornato in territorio positivo (da -38,9 milioni a 6,3 milioni), con un margine dello 0,4%. La perdita netta è diminuita da -41,7 a -13,6 milioni di euro mentre la customer base ha raggiunto i 29,5 milioni di persone (+17,5%).
Alla Borsa di Francoforte oggi Zalando vale circa 11 miliardi di euro, al prezzo di 43,58 euro per azione (-0,48% intorno alle 17).