L’inizio della diatriba risale a giugno 2021, quando Adidas sporse denuncia per violazione del suo marchio contro Thom Browne ma è solo ora, con il caso arrivato in tribunale, che la querelle tra i due marchi è esplosa anche a livello mediatico.
Il procedimento si svolge presso il tribunale distrettuale meridionale di Manhattan e la prima udienza ha avuto luogo lo scorso 3 gennaio, con gli avvocati di entrambe le parti che hanno esposto le loro argomentazioni di apertura alla giuria, che dovrà se il designer americano (da poco divenuto presidente del Cfda) ha davvero violato la legge sul diritto d’autore, utilizzando in maniera impropria il logo delle “Three Stripes”.
Secondo il gruppo tedesco dello sportwear tedesco le "Three Stripes" rappresentano un indicatore dell’originalità dei prodotti adidas e il fatto che l’abbigliamento sportivo e le calzature di Thom Browne presentano tre e quattro strisce, nonostante il posizionamento diverso dei due brand, rischia di portare il consumatore a confondersi nei suoi acquisti.
La difesa del designer sostiene che l’utilizzo delle strisce su abbigliamento e calzature è ormai diffuso e richiede che i consumatori siano attenti nella valutazione dei prodotti caratterizzati da questo genere di elemento distintivo.
Lo stilista Thom Browne in persona, arrivato in tribunale indossando uno dei suoi caratteristici calzini a quattro strisce, aveva inizialmente previsto un logo a tre strisce, soprannominato "Three-Bar Signature", lanciato sui intorno al 2005. Secondo i documenti presentati in tribunale, il suo marchio di moda ha accettato di cessare di utilizzare il motivo dopo che Adidas aveva contattato l'allora ceo del brand in merito alla questione due anni dopo.
Nel 2008 Browne ha debuttato con la sua contestata "Four-Bar Signature", una serie di quattro strisce che sono apparse su capi che vanno dalle giacche alle cravatte, così come sull'abbigliamento sportivo. Adidas gli contesta anche l'uso della "Grosgrain Signature": un design rosso, bianco e blu che secondo il marchio di abbigliamento sportivo è composto da tre strisce, mentre Thom Browne afferma che ne contiene cinque, descrivendolo come "bianco-rosso-bianco-blu-bianco".
Adidas non è nuovo a battaglie legali per proteggere le sue tre strice: ha esposto denunce contro J. Crew, Forever 21, Sketchers e persino Tesla. Nella sua ultima denuncia contro Thom Browne la società chiede al tribunale di New York di «impedirgli in modo permanente di distribuire, commercializzare o vendere abbigliamento e calzature, utilizzando o recando imitazioni simili al marchio Adidas Three-Stripe", oltre a un risarcimento danni complessivo di circa 8 milioni di euro.
900mila dollari è l'importo che la società tedesca avrebbe ricevuto in diritti di licenza e royalties da Thom Browne Inc., se i due avessero collaborato “ufficialmente”, mentre ammontano a 7 milioni di dollari i profitti che il brand americano (ma controllato dal gruppo italiano Zegna) ha realizzato con i prodotti incriminati.