Dopo le novità ai vertici - dal ridimensionamento del ruolo di
Nadja Swarovski alla nomina di
Robert Buchbauer a ceo, fino al ruolo di direttrice creativa per
Giovanna Battaglia Engelbert -,
Swarovski è alle prese con uno snellimento dell'organico.
L'azienda da 2,7 miliardi di euro di ricavi è infatti pronta a tagliare 600 posti di lavoro a livello internazionale, di cui 200 nel quartier generale di Wattens in Austria.
Una cura dimagrante accelerata dal Coronavirus, che ha impattato su due mercati chiave, l'Asia e gli Usa, intaccando le vendite trimestrali in queste aree.
Va detto che i dipendenti a livello globale sono ben 34.500, ma certo è che la fase attuale, tra gli strascichi dell'epidemia e la ristrutturazione in atto, è particolarmente sfidante per il colosso dei cristalli, fondato nel 1895 da
Daniel Swarovski (nella foto, un'immagine tratta dall'account Instagram di Swarovski).
A cura della redazione