Il Covid-19 impatta sul primo trimestre

Adidas stima fino a un miliardo di vendite in meno in Cina

Adidas ha chiuso il 2019 con utili per azione pari a 9,97 euro: il 18% in più rispetto all’anno prima, escluso l’impatto dell’Ifrs 16, dopo che il risultato netto dell’attività operativa è salito del 15% a 1,97 miliardi. L’ebit ha invece registrato un +12% a 2,66 miliardi.

Nell’anno il fatturato globale è aumentato dell'8% a 23,64 miliardi (+6% a cambi invariati), sostenuto dal +10% in Asia Pacifico, dove spicca il +15% in Cina e dal +8% in America. L’Europa è tornata a crescere con ricavi aumentati del 3%. 

In base a questi numeri, il board proporrà ai soci un dividendo di 3,85 euro per azione, in crescita del +15% sul 2018.

Il colosso dello sportswear guidato da Kasper Rorsted (nella foto) prevede che nel primo trimestre del 2020 le vendite in Cina subiscano un calo fra 800 milioni e un miliardo di euro, colpite dal -80% tra fine gennaio e fine febbraio. L’ebit del gruppo, che conta circa 12mila punti vendita cinesi, per lo più in franchising, dovrebbe accusare una contrazione tra 400 e 500 milioni.

L’incertezza attuale impedisce al management di quantificare l'impatto complessivo sull’intero anno. Esclusi gli effetti dell’epidemia, Adidas prevede un aumento del fatturato fra il 6% e l’8% a cambi costanti.

Al momento i vertici percepiscono un lieve incremento dell’attività in Greater China, mentre assistono a un deterioramento del traffico dei consumatori in Giappone e Sud Corea.

Intorno alle 11 le azioni Adidas accusano un calo di oltre 4 punti percentuali alla Borsa di Francoforte, mentre l'indice Dax sale dell'1,2%.

 

e.f.
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