Il dg di Confindustria Moda accusa il governo

Di Natale: «I prezzi imposti per le mascherine insostenibili per la filiera italiana»

Mentre in tutta Italia scarseggiano le mascherine, si infiamma lo scontro tra il mondo della moda e le istituzioni a proposito del prezzo calmierato di 50 centesimi (+Iva) per le versioni chirurgiche imposto dal governo. Gianfranco Di Natale, direttore generale per gli affari istituzionali di Confindustria Moda, mette sul banco degli imputati il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri.

Le aziende produttrici di mascherine in Italia ci sarebbero, ma i 50 centesimi imposti sono insostenibili. «Il governo ci aveva chiesto di creare una filiera "autarchica" per la produzione di mascherine: in 10 giorni abbiamo messo insieme 200 ditte e in 15 giorni siamo andati in produzione - spiega Di Natale sulle pagine del Corriere della Sera-. Oggi abbiamo un totale di 400 aziende in grado di far uscire 5 milioni di pezzi alla settimana».

Il d.g. di Confindustria Moda si riferisce per la precisione ai dispositivi del terzo tipo, quelli per la collettività, art. 16 secondo comma del decreto, e quindi non alle mascherine chirurgiche molto richieste dai cittadini in farmacia.

Mentre nelle aziende fervevano le attività di riconversione per la produzione di mascherine, con tutti gli investimenti che ciò ha comportato, racconta Di Natale, «ci siamo ritrovati da una parte con un prezzo limitato a 50 centesimi, senza che nessuno ci avesse chiesto niente, mentre dall'altra leggiamo sui giornali che le scorte arrivate dalla Cina per la gran parte sono senza certificazione. Abbiamo perso inutilmente tempo».

«Le mascherine frutto della riconversione hanno un costo al produttore che va dai 45 ai 60 centesimi e venivano vendute ai rivenditori attorno ai 90 centesimi – puntualizza Di Natale -. Il prezzo corretto al pubblico sarebbe, dunque, attorno a 1,5 euro. Per la precisione si parla di modelli lavabili, e quindi riutilizzabili, in tnt (tessuto non tessuto), realizzate secondo le indicazioni del decreto Cura Italia».

E non è solo una questione di prezzo, ma anche di sostenibilità, perché le mascherine chirurgiche hanno una durata che va dalle 4 alle 6 ore e bisogna pensare a 40 milioni di italiani che dovrebbero indossarle. «In che modo sarà possibile smaltirle?», conclude il dirigente di Confindustria Moda.

c.me.
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