La domanda online di abbigliamento e accessori e lo shopping in Asia Pacifico hanno trainato le vendite di Under Armour nel quarto trimestre.
La società con base a Baltimora ha registrato entrate in crescita del 26% in Asia Pacifico, riuscendo a compensare così il calo subìto in Nord America (-6%) e nell’Emea (-11%), dove molti negozi sono rimasti chiusi a causa di una recrudescenza dell’epidemia da Covid-19.
Sebbene la crisi sanitaria abbia portato a uno svuotamento delle palestre, ha dato alle persone più tempo per allenarsi a casa o optare per esercizi all'aperto tra cui corsa e ciclismo, portando a un aumento della richiesta di scarpe da ginnastica, pantaloncini e T-shirt .
Un’impennata della domanda che ha viaggiato soprattutto nel canale e-commerce, che ha fatto lievitare le vendite online di Under Armour del 25%.
I ricavi complessivi sono scesi di circa il 3% a 1,40 miliardi di dollari nei tre mesi terminati il 31 dicembre, ma hanno superato le stime degli analisti di 1,27 miliardi.
Profitti a sorpresa di 12 centesimi per azione, mentre gli analisti si aspettavano una perdita di 7 centesimi.
L’utile netto si è attestato a 184,5 milioni di dollari, o 40 centesimi per azione, rispetto a una perdita di 15,3 milioni di dollari, o 3 centesimi per azione, dell’anno prima.
I ricavi dell’anno fiscale 2020 sono risultati invece in diminuzione del 15%, fermandosi a 4,5 miliardi di dollari. Spicca il dato dell'e-commerce, cresciuto del 40%. In flessione tutti i mercati: Nord America (-19%), Emea (-4%), America Latina (-16%) e Asia-Pacifico (-16%). Si è registrata una perdita netta di 549 milioni di dollari.
Più rosee le previsioni per il 2021: il marchio Usa ha detto che si aspetta una crescita dei ricavi single digit per l’anno in corso, grazie alla crescita del Nord America e dei mercati internazionali. L’utile per azione rettificato è previsto tra 12 e 14 centesimi, in linea con le stime.