Il gruppo cinese scommette sullo stilista

Simone Tessadori: «Con Ymyx la mia donna sartorial-chic è pronta per il Far East»

27 anni e un know-how frutto di studio e passione: Simone Tessadori ha debuttato con il suo marchio di abbigliamento femminile nel 2016 e oggi è pronto per spiccare il volo verso il Far East, in virtù di un recente accordo con il gruppo cinese Ymyx di Shanghai. Un momento di sfide per il giovane creativo, che per lanciare il suo marchio ha scelto una via molto particolare, tra atelier ed e-commerce.

 

Laureatosi nel 2014 in Fashion Design al Politecnico di Milano con una tesi sperimentale sulla maglieria, il creativo bresciano si fa le ossa presso un atelier di abiti da sposa del mantovano, dove ha modo di seguire l'intero ciclo della produzione di un abito fatto a mano, per poi passare in Svizzera, da Hugo Boss, a occuparsi della linea Boss Black, e precisamente del progetto made to measure.

 

Tra il 2015 e il 2016, con pochi soldi in tasca e tanta voglia di mettersi in gioco, lancia la linea donna Simone Tessadori-Handmade in Italy, che nasce nel laboratorio-atelier di Calcinato, sulle sponde del lago di Garda.

 

«Una proposta selezionata di pochi capi a stagione, caratterizzati dall'approccio sartoriale e dalla ricerca dei materiali: lane e cashmere di Loro Piana, sete del comasco e cotoni delle aziende bergamasche, Albini in primis», racconta.

 

«La mia - prosegue - è un'idea di lusso non ostentato, fatto di attenzione ai dettagli, per una donna che desidera capi pratici, da indossare nell'arco dell'intera giornata. Una collezione prodotta internamente a Calcinato, che fa leva anche su un ottimo rapporto qualità-prezzo: gli abiti costano dai 350 ai 500 euro sell out e un cappotto parte dai 650, per arrivare ai 1.000 euro».

 

Con una buona dose di coraggio Tessadori dedice di incontrare le sue clienti nell'atelier sul lago di Garda: una scelta che funziona e che lo porta a crescere, fino al lancio dell'e-shop, che diventa un luogo in cui vendere, ma anche un nuovo tassello di uno storytelling che punta sui social. «Grazie al passaparola, le mie creazioni sono oggi apprezzate da giornaliste di moda, imprenditrici e influencer: donne che condividono i valori del brand, attente a un'eleganza raffinata, mai ostentata», sottolinea.

 

Il tam tam mediatico lo porta nel radar del gruppo cinese Ymyx, con cui ha siglato un'intesa lo scorso gennaio del 2019: «Si tratta di un fondo specializzato da 20 anni nel settore della moda e del design, che ha operato una selezione attenta di marchi italiani e francesi di ricerca - chiarisce Tessadori -. Proposte che saranno in vendita sulla piattaforma omonima in fase di ultimazione e in un numero di negozi plurimarca che dovrebbero sorgere in Cina, Hong Kong, Giappone, Corea, per arrivare in un secondo momento anche in Australia ed Emirati Arabi. Parliamo in totale di 18 mercati».

 

Un progetto in dirittura di arrivo dalla prossima primavera-estate: «Si tratta di un investimento importante, che richiederà da parte mia anche un ampliamento degli orizzonti della collezione, considerando la vastità dell'area e le differenze geografiche, sociali e climatiche tra i vari Paesi. Ma non ho intenzione di scendere a compromessi: made in Italy e approccio sartoriale per me resteranno sempre al primo posto».

c.me.
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