Ratti, azienda specializzata nella produzione e distribuzione di tessuti di alta gamma, entra nel capitale del maglificio Marielle.
Il gruppo comasco ha infatti acquisito il 30% della storica realtà fiorentina, fondata nei primi anni Sessanta e partner delle principali maison di moda internazionali.
«Un’operazione - commenta Sergio Tamborini, amministratore delegato di Ratti - che rappresenta un importante passaggio nella nostra politica di sviluppo e che ci permetterà di creare nuove sinergie produttive, grazie all’alta qualità del maglificio, migliorando ulteriormente la relazione con il nostro network commerciale».
L’azienda fiorentina vanta una rete produttiva distribuita all’interno di stabilimenti specializzati nella lavorazione di capi e accessori in tutte le finezze: «L’ingresso nel capitale da parte del Gruppo Ratti - dichiara Andrea Distante, alla guida di Marielle - è essenziale per il successo nel lungo periodo della nostra realtà, che con il proprio know-how saprà fornire un costante supporto nel rendere concrete idee e creatività».
L’azienda tessile comasca ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi a quota 62,4 milioni di euro, in aumento del 20,9% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente.
Le vendite per area geografica evidenziano una crescita sul territorio domestico (+43,4%) e nei Paesi dell’Unione Europea (+23,2%), mentre le entrate provenienti dagli Usa hanno subito una flessione (-22,4%), principalmente a seguito del calo registrato nel periodo dal segmento cravatteria.
L'ebitda dei primi sei mesi del 2019 è stato pari a 12,5 milioni di euro, con un'incidenza percentuale sui ricavi del 20%.
L’incremento della redditività è stato principalmente originato dall’incremento dei volumi di vendita, con il conseguente migliore assorbimento del costo delle strutture societarie e il raggiungimento di maggiori livelli di efficienza produttiva.
«I dati relativi al primo semestre dell’anno evidenziano per Ratti una crescita dei ricavi e della redditività rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Si ritiene che, seppur in misura inferiore rispetto a quanto evidenziato dal primo semestre, tale trend potrà essere confermato anche alla fine dell’esercizio 2019», ha dichiarato il gruppo in un nota.