Under Armour soffre in Nord America, ma chiude il terzo trimestre con ricavi in aumento del 2% a 1,4 miliardi di dollari.
Il gruppo dello sportswear accusa un -2% a 1,1 miliardi di dollari negli Usa, mentre dale del 16% (a valute costanti) in Emea e in Asia-Pacifico. In America Latina il turnover aumenta del 23% a parità di cambi.
Under Armour ha registrato un incremento del 4% nel segmento apparel, a 978 milioni, sostenuto dai segmenti training, golf e team sports. Il footwear è rimasto stabile a 285 milioni di dollari, mentre gli accessori sono diminuiti del 6% a 116 milioni, per effetto della minore domanda nell’outdoor e training.
Nei tre mesi al 30 settembre il margine lordo è passato dal 46,30% a 46,50% (esclusi gli oneri di ristrutturazione), per effetto del calo delle vendite promozionali e della minore incidenza dei costi di produzione. Allo stesso tempo sono diminuite le rimanenze (-1% a 1,2 milairdi).
L’utile operativo del periodo si è attestato a 119 milioni di dollari (+92%). L’utile netto ha totalizzato 75 milioni (+39%) e l’utile adjusted si è portato a 112 milioni, o 0,25 dollari per azione: quasi il doppio delle previsioni degli analisti (0,13 dollari).
L’azienda di Baltimora si aspetta una crescita dei ricavi annuali tra il 3% e il 4% per effetto di una discesa “single-digit” sul mercato domestico e di una crescita del 25% all’estero.
L’esercizio 2018 dovrebbe terminare con una perdita operativa fra 50 e 55 milioni di dollari, dai 60 milioni ipotizzati inizialmente. Il risultato operativo adjusted dovrebbe collocarsi tra 150 e 165 milioni di dollari, dal precedente intervallo di 140-160 milioni (nella foto, il wrestler Dwayne "The Rock" Johnson, partner di Under Armour per la nuova collezione All Day Hustle).