Lvmh vuole acquisire la gioielleria Tiffany. Per questo ha messo sul piatto la cifra di 14,5 miliardi di dollari, che secondo quanto rivela il Wall Street Journal sarebbe interamente in contanti. Per il gigante francese si tratterebbe della maggiore aquisizione di sempre, superiore all'operazione per rilevare la quota restante di Dior nel 2017. Ma a quanto pare per Tiffany l'offerta sarebbe troppo bassa: «Ci sottovaluta».
Il gruppo capitanato da Bernard Arnault conferma ufficialmente di avere intavolato delle discussioni preliminari con Tiffany ma, sottolinea: «Non c'è la sicurezza che possano portare a un accordo».
Il polo del lusso d'Oltralpe vorrebbe offrire 120 dollari per azione, contro i 98,55 dollari dell'ultima chiusura di venerdì scorso del gioielliere statunitense, quando capitalizzava 11,9 miliardi di dollari, rispetto ai 215 di Lvmh.
L'operazione permetterebbe a Lvmh di rafforzarsi nel settore gioielli, uno dei comparti del lusso in maggiore evoluzione, dove detiene già la maison Bulgari. Ma, anche se l'esame sarebbe ancora in corso, pare che Tiffany sia intenzionata a respingere l'offerta, ritenuta troppo bassa.
Il gruppo statunitense da 4 miliardi di dollari di ricavi, cui fanno capo 300 punti vendita a livello mondiale, vive una fase di transizione, con la crescita frenata dal dollaro forte e dal calo degli acquisti dei turisti. A gestire la situazione è arrivato nel 2017 il ceo Alessandro Bogliolo. Da allora la maison ha ridisegnato il concept del flagship sulla Quinta Strada a New York, dove ha aperto anche un ristorante.
Tiffany mira anche ad ampliare il pubblico di riferimento, con il lancio di una collezione "for men", mentre punta a estendere l'offerta con una collezione di arredamento.