Prosegue il percorso del gruppo veneto Ovs sul fronte dell’impegno verso l’ambiente e una moda circolare.
Il bilancio di sostenibilità 2020, appena pubblicato, rende noti i risultati raggiunti in ambito green, «nella consapevolezza – sottolinea l’amministratore delegato Stefano Beraldo – che l’industria della moda è fortemente inquinante e che dobbiamo adottare comportamenti attenti e corretti a favore delle future generazioni».
Tra gli obiettivi più importanti raggiunti c’è il lancio del progetto “Ecovalore” realizzato in collaborazione con l'Università di Padova, che ha richiesto tre anni di lavoro.
Ispirata al principio della trasparenza, l’iniziativa è stata selezionata dal “Report 2020 Circular Fashion System Commitment”, nell’ambito di un progetto cui hanno partecipato 86 aziende, che rappresentano il 12,5% del mercato globale del settore, tra le dieci best practice più rilevanti e innovative, grazie all’elaborazione e implementazione dell’indice di circolarità.
Ovs è stata inoltre valutata, sulla base degli obiettivi raggiunti nel 2021, tra i top performer di settore in termini di Esg (Environmental, Social and Governance) dalle più quotate agenzie di rating di sostenibilità.
«Avvertiamo la responsabilità – commenta Beraldo - di essere l'azienda leader di mercato e di conseguenza siamo coscienti dell'importanza e dell'impatto di tutte le nostre azioni. La trasparenza è per noi un valore fondamentale che guiderà sempre più le nostre scelte e permetterà decisioni informate e consapevoli per i nostri clienti e gli stakeholder».
Quattro i pilastri su cui si basa la strategia di sostenibilità del gruppo: "prodotti e supply chain", "clienti", "persone", "negozi", con specifici target e piani di sviluppo.
Sul fronte della supply chain, l'85% del cotone presente nelle collezioni 2020 è certificato biologico o prodotto attraverso la Better Cotton Initiative ed è previsto per il 2021 il traguardo del 100%.
1,3 milioni di capi sono stati prodotti utilizzando poliestere riciclato. Il 30% del denim è stato realizzato utilizzando la tecnologia waterless e, entro il 2025, si arriverà al 100%, risparmiando il consumo di oltre 1 miliardo di litri d’acqua.
Complessivamente, oggi oltre il 65% dell’assortimento è realizzato con materiali da filiera certificata a impatto ridotto, con la previsione di superare la soglia del 90% entro il 2025.
Per raggiungere gli obiettivi che si è prefisso, Ovs «collabora con fornitori che condividono la stessa visione – spiegano dalla società - e partecipando attivamente alla Sustainable Apparel Coalition, oltre a monitorare le loro performance attraverso la piattaforma Higg». Monitoraggio che oggi riguarda l’80% del volume produttivo e arriverà nel 2022 a coprire la totalità.
La valorizzazione delle persone è orientata a promuovere un ambiente di lavoro inclusivo, che garantisca diritti umani e condizioni adeguate di lavoro a tutti i collaboratori, mentre – riguardo alla clientela – la responsabilità assunta dal gruppo è di «guidare un cambio culturale e indurre i propri clienti a scelte più consapevoli».
Anche nelle scelte di allestimento dei negozi Ovs ha scelto materiali più sostenibili - legno certificato Fsc, metallo riciclato - che si prestino a un corretto riciclo a fine vita, oltre all'utilizzo di elettricità a basso consumo e derivante da fonti rinnovabili.
Il gruppo sta infine portando avanti il processo di riduzione della plastica che, entro il 2025, sarà sostituita con imballi di carta o plastica riciclata.