«Il 2022 ha visto un aumento dei ricavi rispetto all’anno precedente intorno al 38%. Il mercato sta dando prova di vitalità anche in questo inizio del 2023. L’atmosfera respirata a Pitti Uomo è stata delle migliori, anche se sullo sfondo restano una serie di incognite congiunturali».
Paolo Xoccato si gode i risultati registrati da Xacus, il brand di camicie di cui è a capo, alla fiera fiorentina che si chiude oggi, venerdì 13 gennaio. Ma non nasconde che il perdurare della crisi Ucraina, e soprattutto l’impatto dei rincari sui prodotti, potrebbero pesare negativamente sulla propensione alla spesa dei consumatori nel secondo semestre di quest’anno.
Il business dell’azienda sta cambiando: il wholesale resta il canale di riferimento, ma il successo riscontrato dal primo punto vendita monomarca, inaugurato a Milano a fine 2022, fa immaginare che ben presto potrebbero esserci nuovi investimenti retail.
«Il negozio – racconta Xoccato – sta funzionando dal punto di vista commerciale, ma soprattutto sta assolvendo al meglio il ruolo di touch point con il consumatore finale: sentivamo da tempo il bisogno di incontrare i nostri clienti per raccontare al meglio il nostro servizio, ma anche per capire al meglio le loro aspettative rispetto a un brand specializzato come il nostro».
Anche sul fronte prodotto, infatti, Xacus si sta evolvendo: come dimostra la collezione FW 23/24 presentata in anteprima a Pitti Uomo, il pacchetto active è in continua evoluzione, così come l’offerta di overshirt, che stanno diventando un vero must have dell’offerta prodotto.
«Le nostre camicie-giacca sono un capo sempre più richiesto – conferma Xoccato – e assomigliano sempre di più a vere giacche destrutturate. Il nostro impegno in questo segmento di prodotto è forte e non sappiamo esattamente dove ci porterà. Potrebbe anche farci esplorare nuovi ambiti merceologici: il total look non ci interessa, ma siamo convinti che con il nostro know-how abbiamo qualcosa da dire in fatto di giacche e capispalla».