La nuova Camera vista dal presidente

Dell'Oglio: «Ok al manager esterno, ma ci voleva anche un presidente retailer»

Il tema del cambio di governance (e di nome) della Camera italiana dei buyer ha tenuto banco durante tutta la fashion week. Le sfilate sono state, infatti, l'occasione per il presidente uscente Mario Dell'Oglio di dire la sua sul nuovo assetto dell'associazione che raccoglie i migliori multimarca del Paese.

«Far evolvere il sistema di conduzione dell'associazione - ha detto Dell'Oglio - era il mio obiettivo. Far entrare un manager esterno era essenziale, ma avrei voluto uno di noi al suo fianco ».

La riforma dello statuto, che dovrebbe arrivare a metà novembre, prevede invece che a guidare la Camera italiana retail moda (questa sarà la nuova denominazione) ci sarà solo un presidente esterno.

«Questi cambiamenti - racconta il presidente uscente - sono il risultato di un lungo lavoro. Il cambio della governance era uno degli obiettivi del mio mandato: sono convinto che la presenza di un manager di alto standing sia necessario all'interno della nostra organizzazione, per sviluppare nuove progettualità e per dialogare con gli attori del nostro settore, scongiurando rischi di conflitti di interesse, in uno scenario che impone di essere innovativi».

Per mesi il cantiere per ridare una nuova struttura all'associazione, che raccoglie 107 tra i migliori multimarca italiani, è stato aperto. Dell'Oglio si è presentato all'assemblea della settimana scorsa con un proposta molto articolata che, oltre al nuovo nome (più adatto a sottolineare la dimensione manageriale del dettagliante), e l'introduzione di un manager prevedeva anche la figura di un presidente a rotazione scelto tra gli associati.

Una proposta che però non ha convinto appieno la maggioranza del direttivo, che infatti l'ha sposata solo in parte, prefedendo puntare sulla figura del presidente manager full time e non di un ticket formato da un ceo esterno e un presidente associato.

«Il percorso è stato più difficile del previsto - ammette Dell'Oglio - è alla fine la maggioranza del direttivo ha approvato una nuova versione della camera diversa da come la immaginavo: il mio progetto di evoluzione era un altro e prevedeva che a turno ciascuno di noi associati ricoprisse il ruolo di presidente e questo perché credo nelle capacità dirigenziali della mia categoria».

Tra le novità in arrivo anche il ridimensionamento del consiglio direttivo, che resterà formato da negozianti, e che passerà da 15 a sei membri. Sarà eliminata anche la carica di presidente onorario e quella di vice-presidente.

Quanto alla scelta del futuro leader esterno della nuova Camera italiana retail moda i giochi entreranno nel vivo da ottobre, quando associati potranno presentare delle liste con i nomi del consiglio direttivo e del proprio candidato manager e poi si procederà all'elezione.

«A metà novembre la nuova configurazione dovrebbe essere ufficializzata», conclude Dell'Oglio che in merito al suo futuro all'interno dell'associazione e all'eventualità di rendersi disponibile per uno dei sei posti in direttivo dice: «Vediamo, non sono certo di volerne far parte».

an.bi.
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