Il titolo su livelli minimi

Farfetch rileva Ngg ma prende le distanze da Barneys

Le incertezze sulla Brexit e l’insolito caldo non hanno frenato la britannica Farfetch, questa estate sotto i riflettori a più riprese.

Il marketplace di moda, con base a Londra ma quotato a New York, ha concluso un accordo lo scorso 8 agosto per rilevare la totalità di New Guards Group (Ngg), il gruppo italiano partecipato da Claudio Antonioli, Davide De Giglio (ceo della società) insieme allo stilista argentino Marcelo Burlon, che rappresenta una piattaforma per il design, la produzione e la distribuzione con marchi in scuderia come Off-White (nella foto, la sfilata di Parigi per la prossima estate), Palm Angels, Marcelo Burlon County of Milan, Heron Preston, Alanui, Unravel Project e Kirin Peggy Gou.

L’enterprise value di Ngg è stato valutato 675 milioni di dollari, circa 611 milioni di euro al cambio attuale. L’operazione prevede il pagamento in parte cash e in parte in azioni Farfetch.

Nei 12 mesi al 30 aprile 2019 i ricavi di Ngg hanno raggiunto i 312 milioni di euro, mentre l’utile pretasse ha raggiunto gli 86 milioni.

Nel primo semestre 2019 il fatturato si è attestato a 172 milioni di euro, in aumento del 59% rispetto a un anno prima, con un gross profit margin pari al 55%. I profitti prima delle imposte di metà anno hanno invece registrato un +83% a 52 milioni di euro.

Appena lo scorso gennaio si era parlato di un interesse per Ngg da parte dei francesi di Lvmh, il gruppo del lusso che ha insediato Virgil Abloh (fondatore di Off-White) alla direzione creativa dell’uomo Louis Vuitton. All’epoca però si vociferava di un enterprise value di Ngg inferiore, pari a 420 milioni di euro.

Pochi giorni fa Farfetch ha fatto parlare di nuovo di sé perché sul New York Post è stato ipotizzato un interesse per il department store Barneys New York in difficoltà. Ipotesi prontamente smentita dalla società in una nota sintetica: «The story is incorrect – Farfetch is not acquiring Barneys New York».

Una seconda acquisizione sarebbe stata davvero difficile da digerire, da parte degli azionisti di Farfetch, anche perché la piattaforma fondata nel 2008 da José Neves ha chiuso il secondo trimestre a fine giugno con un netto aumento del gross merchandising value (+44% a 484 milioni di dollari) ma anche una perdita operativa salita a 95,8 milioni di dollari (da un precedente rosso di 36,8 milioni) e una perdita netta lievitata a 89,6 milioni (da -17,7 milioni).

Dopo la pubblicazione dei dati trimestrali - l’8 agosto, con l’ufficializzazione dell’operazione Ngg - il titolo Farfetch è crollato a Wall Street, con forti volumi, toccando un minimo a 9,2 dai circa 18 dollari cui era scambiato in precedenza. Nei giorni successivi non è mai riuscito a recuperare questo livello (venerdì 30 agosto ha chiuso la seduta a 9,78 dollari, che corrisponde a una capitalizzazione sotto i 3 miliardi). Nel settembre 2018 ha debuttato alla Borsa di New York al prezzo di 20 dollari per azione.

e.f.
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