piano per proteggere la solidità del business

Aeffe: tra le sette azioni anti-Covid il digitale è in primo piano

Obiettivo primario, salvaguardare la sicurezza e la salute di dipendenti, partner e clienti, adottando tutte le misure e i protocolli introdotti dalle autorità in Italia e negli altri Paesi, oltre a garantire la continuità dell'operatività aziendale attraverso lo smart working, ove possibile.

Ma per il Gruppo Aeffe, come per le altre aziende della moda, c'è tutta una strategia di contrasto della pandemia e di ripartenza, che è stata illustrata oggi durante l'assemblea degli azionisti relativa al bilancio d'esercizio 2019.

La società ha stilato un piano in sette punti: il primo è la gestione accurata delle relazioni con i principali partner commerciali, soprattutto del Far East, in modo da fornire loro il maggior supporto possibile. In secondo luogo, si fa molto più forte il focus sulle attività digitali e di sostegno del business online, con particolare riferimento al customer care e alla customer experience.

Strettamente collegato a questo tema è il terzo punto, che riguarda il potenziamento della comunicazione digitale a distanza, attraverso l'adozione di nuove tecnologie, in primis le virtual showroom, indispensabili per presentare in remoto a buyer e altri operatori le collezioni.

L'azienda si impegna inoltre nella richiesta di una riduzione degli affitti di sedi e boutique, mentre informa che si sta avvalendo di ammortizzatori sociali e ferie non ancora fruite per rendere più flessibile il costo del lavoro, fino al reopening dei negozi e alla completa ripresa dei cicli produttivi.

Il sesto punto riguarda il rinvio dei costi relativi alla pubblicità e alle pubbliche relazioni che non siano di pregiudizio per il sostegno e il rafforzamento dei brand. Fondamentale infine la richiesta, in tutti i Paesi presidiati da Aeffe, di tutte le agevolazioni messe a disposizione delle diverse autorità governative in questa fase di crisi senza precedenti.

«Tali azioni - si legge in una nota - consentiranno al gruppo di cogliere le nuove opportunità e tornare alla regolare operatività, non appena l'emergenza sarà rientrata».

Nel corso dell'assemblea sono stati approvati i risultati del fiscal year 2019, archiviato con ricavi consolidati pari a 351,4 milioni di euro, dai precedenti 346,6 milioni (+1,4% a cambi correnti e +1,2% a cambi costanti).

L'ebitda al netto dell'effetto Ifrs è stato di 36,6 milioni, contro 43,3 milioni nel 2018: si è dunque registrata una flessione del 15,6%, riconducibile alla divisione pret-à-porter, il cui ebitda 2019 ha totalizzato 23,5 milioni, dai 31,6 milioni del 2018. Una variazione riconducibile soprattutto a maggiori costi, in particolare relativi a figure professionali strategiche per promuovere la desiderabilità delle griffe in portafoglio.

Invece per calzature e pelletteria l'ebitda è cresciuto, da 11,7 a 13,1 milioni di euro.

L'utile netto di gruppo, dopo le imposte al netto dell'effetto Ifrs 16, è stato di 12,3 milioni, in riduzione se confrontato con i 16,7 milioni dell'esercizio 2018, per effetto principalmente della contrazione dell'ebitda. Non si prevede la distribuzione di dividendi (nella foto, l'autunno-inverno 2020/2021 di Alberta Ferretti).

a.b.
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