In occasione della Milano Digital Fashion Week il Gruppo Piquadro alza l’asticella dell’innovazione high-tech e presenta le collezioni della primavera-estate 2021 di Piquadro, The Bridge e Lancel con gli occhiali digitali di Google, che vengono utilizzati implementando una tecnologia di videochiamata ideata dalla startup milanese Bandyer.
Si tratta di qualcosa in più della semplice convergenza di online e offline, perché attraverso la videocomunicazione con i Google Glass si instaura una relazione interattiva e quasi reale tra l’assistente di vendita (che indossa gli occhiali intelligenti) e il cliente, sia esso buyer o consumatore finale.
Marco Palmieri, fondatore e numero uno del gruppo bolognese, parla di un «sistema userfriendly, immersivo ed empatico di fare acquisti», in grado di aggiungere qualità e umanità alla relazione.
Come funziona? Al cliente basta aprire un link per mettersi in collegamento con gli smart glass del personale di vendita dei negozi o dei responsabili delle showroom, con i quali può condividere lo stesso punto di osservazione: nel tour virtuale dello spazio condiviso può vedere da vicino i prodotti sul suo smartphone o sul suo computer, senza bisogno di nessun altro strumento.
Il cliente vede esattamente quello che vede il venditore con i suoi smart glass e al tempo stesso i due interlocutori possono dialogare e interagire. E’ possibile anche fare screenshot, registrare le sessioni e, a vendita conclusa, si può ritirare l’ordine in negozio su appuntamento o riceverlo direttamente a casa.
Una modalità che spinge ancora più avanti l'osmosi fra fisico e digitale, con il valore aggiunto dell’interazione personale: «Non puoi sentire i profumi e manca la parte tattile, ma si comunica, si parla insieme, si vedono le stesse cose, c’è lo stesso punto di vista», sottolinea l’imprenditore.
Grazie alla tecnologia Bandyer applicata ai Google Glass anche il semplice acquisto online diventa più simile a quello in boutique, aggiungendo calore al più asettico e-commerce: un assistente dedicato risponde anche sugli acquisti dal webstore, non limitandosi a una semplice chat, ma offrendo una shopping experience quasi reale.
«Al momento abbiamo già attivi 12 occhiali, sei nei negozi e sei nelle nostre tre showroom e i primi feedback sono molto positivi – sottolinea Marco Palmieri - sia da parte dei clienti che non se la sentono ancora di entrare fisicamente nei punti vendita, sia dai buyer internazionali che causa pandemia non possono spostarsi».