In occasione di Pitti Uomo 99

La Fortezza da Basso è tutta di Enzo Fusco: evento phygital con Ten C

Un anno dopo l’ultima edizione fisica di Pitti UomoEnzo Fusco è l’unico imprenditore tornato in Fortezza da Basso con un evento speciale: sotto i riflettori alla Sala della Volta la collezione Ten C, protagonista di un’installazione in chiave phygital intitolata Juggernaut, che vuol dire “forza inarrestabile, travolgente”. Un’iniziativa nell’ambito del calendario di eventi proposti da Pitti Connect.


Salito da poco al 100% dell’etichetta di ricerca made in Italy disegnata da Alessandro Pungetti, l’imprenditore rilancia sul brand nella scuderia della sua Fgf Industry, che ha saputo imporsi nel panorama dell’outerwear maschile grazie alle creazioni quasi sartoriali. 

«Ci piaceva l’idea di essere comunque presenti in fiera e anche Pitti ha accolto la nostra richiesta con molto entusiasmo», spiega Enzo Fusco, che si è affidato allo studio Federico Poggioli per questo progetto ispirato all’OJJ, l’Original Japanese Jersey, il tessuto che caratterizza il marchio.

Un materiale che impiega una fibra dall’altissimo grado di imprevedibilità quando sottoposta a tintura sotto pressione a 130 gradi e per questo richiede la presenza umana per garantire un controllo qualità capillare.
 Proprio dalla casualità dell’errore che può derivare dalla lavorazione si sviluppa il concept dell’evento, giocato sul parallelismo con il glitch nell’elettronica.

Nelle proiezioni delle pareti della Sala della Volta si è creato un tessuto virtuale in cui sono state individuate cinque varianti di glitch corrispondenti ai cinque capi iconici: Cyclone ParkaParkaAnorakTempest AnorakField Jacket, appesi al soffitto e illuminati con fasci di luce speciali.

Il patron di Fgf Industry è riuscito ad arginare i colpi della crisi pandemica nel difficile anno che si è appena concluso: «Abbiamo archiviato il 2020 con un turnover di 53 milioni di euro comprese le licenze, rispetto ai 58 del 2019, ma in utile e senza ricorrere alla Cig. E con le vendite online in progress del 40%», tiene a sottolineare.

Merito del lavoro attento svolto sulle etichette in scuderia: «Ten C, la nostra label luxury, è presente nei 200 top store al mondo e ci sta dando grandi soddisfazioni, soprattutto dopo la capsule con Sacai», racconta l’imprenditore.

«Con Blauer la grande scommessa è la sostenibilità – prosegue -. Nella collezione del prossimo inverno spiccano i capispalla in Repreve, fibra realizzata al 100% con materiali riciclati imbottiti di piuma pre-utilizzata e chiusi da cerniere re-used. Ci sono anche articoli in cashmere riciclato ottenuto da maglie usate, trasformate nuovamente in filati a Prato. Una proposta che si completa con i capi dell’etichetta Nylolite B+Plus, che rappresenta l’alto di gamma di Blauer».

In tema di sostenibilità spicca anche Bpd, etichetta che identifica una proposta di soli tre modelli four season in tessuto Repreve. 

Per il 2021 Fusco è ottimista: «Il commerciante attento, che compra per l’inverno, deve considerare che da settembre la situazione dovrebbe sbloccarsi e ci sarà un ritorno alla vita e ai consumi», conclude.

c.me.
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