A poco più di due mesi dalla sfilata che ne segnerà il debutto come direttore creativo di Céline, iniziano a diffondersi (senza ottenere né smentite, né conferme) una serie di indiscrezioni sulle novità e i cambiamenti che Hedi Slimane si prepara ad apportare al marchio del gruppo Lvmh e che non riguardano solo la passerella.
Il designer, ex capo dello stile di Saint Laurent e Dior Homme, sarebbe intenzionato a seguire la strategia commerciale lanciata da Supreme, con lanci di prodotto praticamente settimanali.
Una serie di capi senza tempo, come jeans e capispalla sartoriali, saranno protagonisti di negozi pop-up e capsule di piccole dimensioni.
Inoltre è previsto un piano di restyling per i negozi Céline, in linea con le nuove collezioni, che si espanderanno per includere profumi, abbigliamento maschile e couture.
Tra le nuove vetrine in apertura, già si parla di un nuovo spazio nell'Upper East Side di New York, al 650 di Madison Avenue.
La rivoluzione retail di Céline, che conta 140 monomarca nel mondo, potrebbe costare cara al gruppo Lvmh: la leggenda vuole che sotto la guida di Slimane, Saint Laurent abbia speso tra i 2 e gli 8 milioni di euro ogni volta che decideva di rinnovare un negozio.
D'altronde, le aspettative del patron Bernard Arnault sono molto alte. Come dichiarato dallo stesso presidente e amministratore delegato di Lvmh all'investor day dello scorso gennaio, l'obiettivo è di portare Céline, il cui attuale fatturato si aggira intorno a 1 miliardo di euro, «ad almeno 2 miliardi di euro se non 3 miliardi, o forse più, entro cinque anni».