Non solo difficoltà per la Fashion Valley ticinese: il brand americano
Guess starebbe infatti delocalizzando oltre 150 posti di lavoro a Bioggio, nel luganese.
Secondo il sito
tio.ch, le assunzioni sarebbero già in corso e dovrebbero venire completate entro fine mese. Il tutto all'insegna di un rigoroso silenzio stampa: contattati dal portale, i vertici della società si sono trincerati dietro un «no comment».
Una possibile luce in uno scenario di ombre. La Fashion Valley sta facendo i conti con un calo di fatturato fino al 40% nel settore della produzione, come spiega sul sito il segretario di
Ticino Moda,
Alberto Riva.
Due grandi aziende,
Te Connectivity e
Kerr Dental, hanno annunciato che lasceranno il territorio.
In ambito moda, fra i tanti nomi che avrebbero messo mano alle forbici spicca quello di
Philipp Plein: si vocifera che lo scorso aprile il designer abbia soppresso una sessantina di impieghi a Lugano.
Tornando a Guess, il suo sbarco in Ticino risale al 2010 con una trentina di dipendenti: un numero che in dieci anni si è decuplicato e che dovrebbe toccare quota 750 già entro la fine di questo mese.
Pare che in California, dove il brand è stato fondato nel 1981 dai fratelli
Paul e
Maurice Marciano, rimarranno un'ottantina di maestranze e la sede legale.
Il sindaco di Lugano,
Eolo Alberti, definisce Guess «un contribuente importante, che investe seriamente sul territorio». E dice la sua sulla querelle relativa ai frontalieri: «Auspichiamo che nelle assunzioni sia data precedenza ai ticinesi» (nella foto di
Nima Benati pubblicata sull'account Instagram di Guess, due proposte del brand).
a.b.