Che le creazioni di Chiara Boni La Petite Robe abbiano successo negli Usa è cosa nota - si parla di un 70% delle vendite, pari a 23 milioni di euro nel 2018, realizzato su questo mercato -, ma c'è chi dice che il legame tra il marchio e gli States sarebbe pronto a diventare ben più forte.
È di oggi la notizia, pubblicata da Il Sole 24 Ore, in base alla quale il brand sarebbe finito nel radar dei fondi di private equity d'oltreoceano. L'advisor Cassiopea Partners avrebbe già ricevuto un mandato per trovare un partner, con l'opzione eventualmente di cedere il controllo della società.
Quest'ultima è posseduta al 49% dalla fondatrice Chiara Boni, mentre il 40% fa capo a Filatura di Cervinia e la quota restante è nelle mani di altri soci.
«Questa notizia non è vera - taglia corto la stilista e imprenditrice - e non ho idea di come si sia diffusa».
Recentemente Chiara Boni La Petite Robe ha organizzato un evento a Milano per l'apertura di una nuova showroom al 3 di via Fatebenefratelli, in cui la fondatrice e il ceo Maurizio Germanetti hanno fornito un aggiornamento sulla griffe: a livello di prodotto, intorno al core business dell'abito si è sviluppata una linea completa di proposte, tra cui quelle d'impronta sportiva, mentre gli ordini della primavera-estate 2019 sono aumentati del 40%.
Alla voce retail, il monomarca di Roma è arrivato a break even nel primo anno di attività e quello di Milano ha registrato tassi di crescita del 38% nell'ultima stagione.
L'opening più recente è quello di Los Angeles e non si esclude, ma sicuramente non a breve termine, un avamposto a New York (nella foto, Chiara Boni La Petite Robe per la primavera-estate 2019).