Si chiama Metroplis la novità presentata nello stand di Eurojersey a Milano Unica ed è un tessuto double face e double color, frutto della collaborazione con altri due player del settore tessile, Tessuti di Sondrio e Tintoria Emiliana. Una nuova freccia all’arco per la realtà in capo al gruppo Carvico, che ha tagliato il traguardo del 2022 con un +12% sul 2021.
Destinato alla tintura in capo, il nuovo Metropolis si colloca tra l’activewear e lo sportswear. Presenta un lato dall’aspetto naturale in cotone, cotone e lino o cotone e Tencel firmato Tessuti di Sondrio e l’altro nel tecnico nel tessuto in nylon Sensitive Fabrics, brevetto esclusivo di Eurojersey.
Un gioco di squadra che vede coinvolto anche il giovane designer Marcello Pipitone, il quale ha creato in occasione di Milano Unica alcuni capi realizzati con questi tessuti, arricchiti ulteriormente con le zip di Ykk.
Restando in tema di partnership, alla rassegna milanese è in stand anche la colab con Moncler in vendita dallo scorso 27 gennaio: articoli tinti in capo après-sky della collezione Dynamic di Grenoble, che si aggiungono alle numerose collaborazioni con nomi di spicco come Burberry, Lululemon e altri.
Sono tessuti indeformabili, antipiega, che seguono il corpo e si adattano a ogni movimento grazie all’elasticità tridimensionale, ideali come passe partout in città.
Al salone il direttore commerciale dell’azienda, Matteo Cecchi, fa il punto della situazione in relazione al 2022, che si è chiuso con un giro di affari di 90 milioni, come si diceva in progress del 12% sul 2021.
«Stiamo investendo molto per incrementare del 15/20% rispetto al 2022 la capacità produttiva nella tessitura, nella tintoria e per altre lavorazioni, al fine di andare incontro alle esigenze della nostra clientela, in un momento di mercato che si preannuncia altalenante», spiega.
Oggi, prosegue, «molti brand prevedono di lavorare non più su quattro stagioni, ma su tre. La Spring, infatti, tende a confluire nell’estate e questo vuol dire che la stagione copre sei mesi di vendita. Significa dunque che sarà dominante un aspetto più estivo su tanti prodotti che staranno nei negozi molto più a lungo e questo ci costringe a produrre gli stessi quantitativi, o anche maggiori, ma in tempi molto più corti e con produzioni più spostate all’inizio».
Oggi il mercato principale per Eurojersey è l’Europa, che rappresenta il 69% del giro di affari, con l’Italia che vale il 22% del fatturato. Il resto è coperto dal Nord America, un mercato molto importante e dalle grandi potenzialità, mentre l’Asia è stata penalizzata dalle chiudure per il Covid.
L’azienda continua a spingere l’acceleratore sulla sostenibilità: «Siamo stati tra i primi come azienda tessile, già nel 2019, a fare lo studio Pef, per dichiarare e certificare l’impatto ambientale della nostra produzione. In particolare, su 16 indicatori ambientali, noi ci siamo concentrati sull’impronta idrica, di carbonio ed energetica. Ogni anno questa certificazione si rinnova e ci permette, misurandoci, di migliorare i nostri dati».
Focus anche sul welfare: «Stiamo promuovendo iniziative per tutelare il capitale umano, che sono i nostri 250 dipendenti, promovendo il benessere all’interno dell’azienda. Del resto già nel 2014 abbiamo lanciato il progetto Tessere il Benessere, con iniziative che partono dalla mensa quasi a chilometro zero, tramite i presidi Slow Food, per arrivare alla palestra aziendale, dove testiamo i tessuti tecnici».