Insieme a unido

Otb e Diesel lanciano un progetto pilota di business circolare

Otb e il suo marchio di punta Diesel realizzeranno un progetto pilota per dare vita a un sistema di business circolare a emissioni ridotte, in collaborazione con l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (Unido).

Un’iniziativa annunciata durante una conferenza a Monastir (Tunisia) che, come anticipa un comunicato, punta a diventare modello di riferimento per l’intero settore moda, partendo dal presupposto che gli scarti delle lavorazioni possano e debbano essere trattati come una risorsa e che un utilizzo più responsabile delle materie prime passi attraverso modelli di business circolari estesi a tutta la filiera, con il coinvolgimento dei fornitori.  

La scelta della sede dell’annuncio non è casuale: infatti nel progetto, che verrà sviluppato fra la seconda metà del 2022 e il 2023, saranno direttamente coinvolti i partner tunisini di Diesel, in modo da creare un circolo virtuoso delle rimanenze derivanti dal taglio dei tessuti.

Gli obiettivi principali sono il rafforzamento di pratiche di waste management all’interno dei processi produttivi, il miglioramento della differenziazione delle diverse categorie di rimanenze e l’avvio di un processo pilota di riciclo meccanico dei tessuti di scarto composti al 100% cotone o a prevalenza di cotone. Gli scarti di qualità serviranno per realizzare nuovi capi, mentre i rimanenti potranno essere impiegati da altri utilizzatori finali.

«Questo modello di business innovativo - si legge in un comunicato - consente non solo di mantenere elevato il valore della materia prima lungo tutta la filiera locale, ma anche di contribuire all’adozione di un approccio circolare da parte dell’intero sistema, che riduca la dipendenza dalle risorse vergini e valorizzi gli scarti, rendendoli nuovamente materia prima da valorizzare».

Secondo un recente studio, in Tunisia vengono prodotte 31mila tonnellate di rifiuti dall’industria tessile e il 55% di questi è classificato come scarto. «Sostituire le fibre tessili vergini con quelle riciclate - prosegue la nota - potrebbe ridurre l’impatto ambientale del settore, salvaguardando le risorse idriche, riducendo le emissioni di carbonio e la dispersione di sostanze chimiche pericolose in agricoltura».

Il progetto pilota di Otb e Diesel rientra nell’ambito del programma SwitchMed, finanziato dall’Unione Europea e messo a punto con la collaborazione del governo tunisino e della Ftth (Federazione tunisina del tessile e dell’abbigliamento).

A cura della redazione
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