«Negli ultimi tre mesi ci siamo un po’ fermati con gli opening, causa pandemia, ma ora siamo pronti a ripartire con un nuovo piano di aperture»: così il presidente del gruppo Fenicia, Fabio Candido, a proposito degli sviluppi futuri di Camicissima, brand ammiraglio nato nel 2004 che oggi vanta un’ottantina di negozi diretti in Italia e una trentina in franchising, con una copertura estera assicurata da 180 vetrine in Cina e oltre 40 sparse nel resto del mondo.
«Continuiamo a credere nel retail fisico e nel nostro Paese, dove saranno concentrati i prossimi progetti», continua l'imprenditore, specificando che l’azienda è ora impegnata nella valutazione di nuove location per il brand, ma anche nell’operazione revamping del network già esistente, previsto inizialmente per marzo 2020 ma poi sospeso a causa dell’emergenza sanitaria.
«Abbiamo rimandato il progetto di restyling di 12-16 mesi – precisa – ma nel 2021 siamo ripartiti, tanto che nei prossimi 24 mesi almeno 70 delle 80 boutique attive in Italia saranno interessate all’ammodernamento con il nuovo concept».
Un investimento pari complessivamente a «8-10 milioni di euro», che trasformerà le location con un concept «più luxury, caldo e accogliente rispetto al precedente, con spazi che nell’immagine rievocano una cabina armadio».
Anche se con una spiccata connotazione offline, focalizzata esclusivamente sul retail, il marchio riserva attenzione anche al canale online, che negli ultimi mesi, complice anche la digitalizzazione dei consumi accelerata dalla pandemia, «ha registrato una crescita vertiginosa», come sottolinea Candido.
Attualmente l’e-commerce incide per il 4% sul fatturato del brand (30 milioni di euro nel 2021), ma entro il 2024 questa percentuale, come anticipa l’imprenditore, è prevista salire fino al 12%, portando avanti strategie di sviluppo in chiave omnicanale.