«La ricerca sulla sostenibilità, l'esserci concentrati su un prodotto alto di gamma e il lavorare con tutti i tipi di filati, dalla maglieria al jersey, hanno aggiunto valore e competitività sul mercato globale alla nostra azienda».
Inizia con un giusto motto d’orgoglio la presentazione che Alberto Corti fa della Monticolor, l'azienda bresciana fondata da Corti con i fratelli Fulvio e Vittorio Lanza, che dal 1993 produce filati per le grandi realtà del lusso.
Da diversi anni energie e risorse di Monticolor e dei suoi collaboratori sono concentrate sul programma Colors For Life, che suggella l'impegno dell'azienda nell'indirizzare i prodotti e le attività connesse alla produzione verso un modello di sviluppo in cui convivono sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Nel 2020 il fatturato della Monticolor è sceso intorno ai 19,5 milioni di euro rispetto ai 23 milioni del 2019, «ma non ci possiamo lamentare: sono numeri migliori di quelli registrati dal mercato, che fa i conti con perdite del 30%».
L’azienda lavora per molti marchi della moda francese e questo ha evitato che gli ordini crollassero. «Il business internazionale - conferma Alberto Corti - si è ridotto del solo 8%. Lavoriamo con realtà globali, che hanno risentito meno del lockdown in Europa perché sono attive anche in Asia, dove i negozi sono aperti e, per fortuna, vendono».
Secondo il manager e imprenditore la piena ripresa per il settore arriverà nel 2022, mentre il 2021 potrebbe essere l'anno davvero più difficile, «in quanto il congelamento degli ordini che vediamo in queste settimane, e legato ai timori di nuovi lockdown, pesa sui conti del primo semestre: le aziende vogliono capire che cosa succederà e per evitare problemi di stock aspetteranno fino all'ultimo per fare gli ordini. Spero che ad aprile-maggio le cose possano migliorare, anche perché un imprenditore deve sempre essere ottimista».