«Quando si inizieranno a vedere le prime schiarite, leveremo l'ancora e andremo in mare. Quello che ci fa stare tranquilli in questo nuovo viaggio è che, davanti a noi, avremo a disposizione tante rotte da seguire, tutte nel segno della sostenibilità e probabilmente della tecnologia, che sarà sempre più centrale nel nostro lavoro».
Così Gabriele Moratti vede la ripartenza di Redemption, dopo il lockdown che ha colpito il mondo della moda e non solo.
«Abbiamo fatto in tempo a sfilare a Parigi, presentando anche la prima collezione maschile, poi l'emergenza Covid-19 ha messo tutto in pausa - racconta lo stilista imprenditore -. I primi feedback li abbiamo avuti della stampa ed erano buoni, così come gli ordini: vedremo quanti di questi saranno confermati».
Moratti non si è perso d'animo in queste settimane. Anche grazie alla tecnologia ha continuato a lavorare allo sviluppo del marchio. «Parlare della prossima sfilata è prematuro - racconta - non sappiamo neanche se si svolgerà davanti a un pubblico o in streaming o addirittura virtuale, perché ormai le possibilità offerte dalla tecnologia sono infinite». «Quello che so - prosegue - è che quando ripartiremo con un evento, lo faremo dalla fashion week di Milano e non più da quella di Parigi, dove abbiano finora presentato le collezioni».
In attesa dell'arrivo dei nuovi capi di Redemption, Moratti è impegnato a sostenere il lancio della linea di abbigliamento sportivo Athletix, che include leggings, top, body e tute, realizzati in materiali sostenibili e riciclati come il nylon e il poliestere, con packaging ed etichette riciclati e certificati.
«Il debutto in esclusiva con
Yoox - fa il punto Moratti - è stato un buon punto di partenza. Ora la collezione è online sul nostro e-shop e se i risultati saranno in linea con le aspettative potremmo ampliare la gamma e inserire anche capi maschili» .
La fine del lockdown segnerà l'inizio di una nuova fase per Redemption che, lanciato nel 2013, può già contare su un monomarca a New York (realizzato da
Luca Guadagnino) e una distribuzione wholesale che in Italia include nomi come
Sugar,
Biffi,
Ratti,
Gente e
LuisaViaRoma.
«La priorità - spiega il designer - sarà quelle di raccontare al meglio il codice etico e il modello di business del marchio, fondato sulla sostenibilità e su una forte etica sociale. Privilegiamo materie prime green, la nostra supply chain è italiana al 100%, abbiamo come obiettivo quello di devolvere il 50% dei profitti in beneficienza e visto che non siamo ancora a break even, ci impegnano a sostenere con donazoni varie Ong. Fino a oggi tutti questi aspetti erano tenuti un po' in disparte, perché volevo dimostrare che il progetto Redemption aveva la sua giustificazione nel prodotto e aver conquistato spontaneamente ambassador come Lady Gaga, Katy Perry, Beyoncé direi che lo prova».
Gli Stati Uniti restano il primo mercato, ma gli sforzi distributivi sono concentrati anche in Italia, Francia e Uk. «Le prossime aree su cui ci focalizzeremo con il nostro team commerciale interno sono Russia e Medio Oriente, mentre preferiamo fare a meno della Cina. Nessun pregiudizio verso il consumatore cinese, solo che molte delle Ong che sosteniamo sono prese di mira dal governo di Pechino e, per questo, pensiamo non sia coerente fare affari nell'area».
an.bi.